CINE20: speciale TOP 10 stagione cinematografica 2014 / 2015

CINE20: speciale TOP 10 stagione cinematografica 2014 / 2015

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Cine20 lo potete leggere tutti i giovedì ed è curata da Matteo “Weltall” Soi dalle pagine del blog weltallsworld.blogspot.com e dal blogger-seriale Kusa direttamente da lavitaenientaltro.wordpress.com. Una coppia inedita disposta a tutto pur di mettere la loro esperienza di cine-blogger e cinefili non professionisti per una rubrica alla portata di tutti, libera e accessibile, che spazia da brevi recensioni fino alle uscite home-video, senza dimenticare le doverose segnalazioni sui film in sala, il tutto corredato da un sistema di valutazione facile ed immediato. Detto questo, siamo arrivati al consueto appuntamento annuale con i nostri classificoni che racchiudono ciò che più ci è piaciuto nell’ ultima stagione cinematografica. Naturalmente quello che non c’è e vi aspettavate che ci fosse, dipende dal fatto che per noi non meritava di esserci (o semplicemente non lo abbiamo visto). Andiamo a cominciare.

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Il CLASSIFICONE di Weltall

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1. Gone Girl – L’Amore Bugiardo

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Con precisione chirurgica e con la freddezza di un efferato assassino, David Fincher eviscera i rapporti di coppia mettendo alla luce bugie e compromessi. E lo fa con un thriller atipico girato con la solita impeccabile maestria.

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2. Mommy

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Quanto amore e quanto dolore può nascondersi nel profondo legame tra madre e figlio? Xavier Dolan ce lo racconta in un intenso, soffocante e commovente dramma familiare che lo riconferma come uno dei più giovani e talentuosi registi dei nostri tempi.

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3. Vizio di Forma

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Paul Thomas Anderson lo fa di nuovo e, dopo There Will be Blood e The Master, continua a raccontare l’America questa volta traducendo in immagini un romanzo considerato inadattabile come Vizio di Forma di Thomas Pynchon. Se poi ad aiutarlo c’è un Joaquin Phoenix in stato di grazia, la strada è tutta in discesa.

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4. La Storia della Principessa Splendente

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Quando in una sola stagione cinematografica escono ben due film dello Studio Ghibli, davvero difficile scegliere quale sia il migliore. Ma, per quanto l’addio di Miyazaki con Si Alza il Vento sia straordinario ma minore rispetto ad altri suoi capolavori, il posto d’onore in classifica non può che andare al gioiello unico partorito da Takahata.

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5. Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza

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Dopo Xavier Dolan è doveroso lasciare un posto in classifica anche ad un altro regista semi sconosciuto ai più ma molto amato dai cinefili di tutto il mondo. Roy Andersson conclude la sua personale trilogia (e questo è il suo primo film distribuito ufficialmente nel suolo italico) immergendola nella solita atmosfera immobile e surreale condita con uno humor glaciale e tagliente.

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6. Guardiani della Galassia

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Chi si aspettava che il titolo di punta della Fase 2 dell’Universo Cinematografico Marvel sarebbe stato Age of Ultron, forse è rimasto deluso. Non solo perchè il film di Joss Whedon si piazza ben al di sotto delle altissime aspettative maturate ma perchè Guardiani della Galassia gli è superiore in tutto. Ma basterebbe anche solo come la colonna sonora retrò si sposa con il background sci-fi.

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7. Birdman

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In un periodo dominato dai cinecomics non poteva mancare in classifica il ritorno trionfale dietro la macchina da presa di Inarritu che con il suo Birdman, attacca un po’ il cinefumetto ma sopratutto l’attuale politica hollywoodiana che sacrifica il cinema d’autore in favore dei più redditizi franchise.

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8. Kingsman

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Non dico di aver digerito quanto fatto con Kick Ass ma di sicuro Kingsman mi riappacifica con Matthew Vaughn. Il film, anche questa volta tratto da un fumetto di Mark Millar, autore con il quale Vaughn ha stretto un prolifico sodalizio, è un divertentissimo omaggio agli spy movies più blasonati (qualcuno ha detto 007)  con un Colin Firth che lascia senza parole nel vederlo per la prima volta in un ruolo “action”.

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9. Mad Max Fury Road

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Quando uno gira un film come Happy Feet 2 sembra quasi che si sia scavato la fossa da solo. Soprattutto se quel qualcuno è George Miller, l’uomo dietro la trilogia originale di Mad Max. Ma Miller non ci sta a farsi seppellire prima del tempo e riesumando il suo cavallo di battaglia mostra con orgoglio il dito medio a tutti. In poche parole, remake-reboot-sequel-quelchevipare, Mad Max Fury Road è una figata.

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10. John Wick

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In una classifica con una presenza di cinecomics del 20% non poteva mancare John Wick, che non è un cinecomics ma che vorrebbe esserlo con tutte le forze. Ma soprattutto è un action “ignorante” come piacciono a me, dove non ci si perde in chiacchiere ma si va subito al sodo: prendete un tormentato protagonista dall’oscuro passato e dategli un pretesto futile per fare un massacro dall’inizio alla fine. Da prendere come esempio, dico solo questo.

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Il CLASSIFICONE di KUSA

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1. Mad Max: Fury Road

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Fumettistico, epico, apocalittico, rockettaro,  visionario, travolgente: contro tutti i pronostici il ritorno di Mad Max ci mostra un cinema vivo e vitale, una scheggia impazzita di cinema che arriva dritta dritta dal passato frantumando i blockbuster contemporanei, plasticosi, artificiali e fatti con lo stampino.

I’m awaited in Valhalla!

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2. Whiplash

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Impressionante tour de force di J.K. Simmons e di Miles Teller per un racconto tesissimo e sincopato che mescola jazz, tortura,  passione ed ossessione in un cocktail esplosivo, esasperante ed esaltante insieme. Fino a che punto ci si puo’ spingere per scoprire un talento? Fino a che punto e’ ragionevole sacrificare tutto per diventare qualcuno?

Are you rushing  or are you dragging?

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3. L’amore bugiardo – Gone Girl

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Teorico e perverso, ipnotico e satirico, la storia della “coppia perfetta” Nick ed Amy e’ un feroce e sarcastico gioco al massacro, in cui vittima e carnefice sono facce di una stessa medaglia, falsa come una banconota da due dollari. Un altro fondamentale tassello della filmografia di Fincher che dopo The Social Network continua a raccontare il vuoto morale di una democrazia “mediatica”  che tra reality e talk-show ha perso completamente di vista la distinzione tra l’essere e l’apparire. Con un finale che e’ un colpo ben assestato alle parti basse dello spettatore,  in vana attesa di un qualsiasi tipo di giustizia o redenzione.

You. Fucking. Bitch.

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4. The Imitation Game

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Magistrale interpretazione di Benedict Cumberbatch, il cui indiscusso talento e’ ormai piu’ che una certezza, circondato da un ottimo cast all-british, per una storia appassionante ed emozionante. Una pellicola che raccontando l’uomo Alan Turing mira a  restituire una parziale ma dovuta giustizia a colui che con il suo genio ha dato un contributo fondamentale alla storia moderna  e  salvato le vite di molti, ma che  non e’ riuscito a salvare la propria.

Are you paying attention?

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5. Pride

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Da un’ incredibile storia vera ambientata nella Gran Bretagna anni ’80, tra AIDS e  Thatcher, quando parole come solidarieta’ sociale e passione politica avevano ancora un senso. Il racconto della piu’ improbabile, esilarante e commovente alleanza tra un gruppo di gay e lesbiche londinesi e la comunita’ di minatori di uno sperduto paesino del Galles. Militante e appassionato, ma senza rinunciare a momenti di puro divertimento, il tutto condito con trascinanti musiche del periodo.

When you’re in a battle against an enemy so much bigger, so much stronger than you, well, to find out you had a friend you never knew existed, well, that’s the best feeling in the world.

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6. Predestination

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Maschile e femminile, presente e passato, destino e fato si mescolano e si scambiano nel film dei fratelli Spierig, che  firmano un affascinante ed enigmatico rompicapo temporale che si avvolge  su se stesso all’infinito come un nastro di Moebius. E trovano in Sara Snook un interprete di cui speriamo di sentir parlare molto spesso in futuro.

It’s never too late to be who you might have been.

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7. Kingsman: Secret Service

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Un Colin Firth  che non ti aspetti nella pellicola migliore di Matthew Vaughn, mai a questi livelli dai tempi di Kick-Ass. Tra 007, Harry Palmer e ciclo arturiano, il regista inglese firma un anarchico, scatenato e sarcastico attacco ai ricchi e potenti della terra in salsa rigorosamente ed impeccabilmente british, in cui il cattivo di turno non puo’ che essere un americano che fa presentazioni alla Steve Jobs, parla come Paperino e mangia solo hamburger.

Manners Maketh Man

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8.Guardiani della Galassia

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La Marvel si avventura finalmente nello spazio e lo fa alla grande, tenendo ben presente la lezione di Star Wars in primis, ma anche (e tanto) quella dei televisi Firefly e Farscape,  per mettere insieme una squadra di fuorilegge e tagliagole dal cuore d’oro e dalle risorse infinite. Una messa in scena variopinta e pop ed una colonna sonora irresistibile completano la ricetta perfetta per il miglior Marvel Movie dell’anno, con buona pace di Cap, Iron Man & Co.

WE are Groot

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9. Dragon Trainer 2

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Tornano Hiccup, Sdentato, Astrid e tutta la compagnia dei cavalieri di draghi di Berk per un secondo capitolo decisamente all’altezza del primo, che invece di riproporre la stessa formula costruisce e prosegue la storia della crescita del suo protagonista, con nuovi incontri e nuove sfide. Emozionanti come sempre le sequenze di volo e grande fantasia nel rappresentare la variegata comunità dei draghi.

 Well, now you know where I get my dramatic flair.

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10. Babadook

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Una famiglia, un lutto immenso e l’incapacità di superarlo: i veri mostri sono quelli che ci portiamo dentro tutti i giorni. La riuscitissima favola nera di Jennifer Kent ci parla  di un uomo nero evocato per riempire un incolmabile vuoto, una sinistra presenza che non può esser ignorata o sconfitta, ma con cui si può solo imparare a convivere. Esattamente come si convive col dolore, giorno per giorno, senza reprimerlo o negarlo. Per evitare che finisca per divorarci, letteralmente, da dentro.

The more you deny it, the stronger I get

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