Trattare l’invasione delle cimici nelle regioni del Nord come si fa, in Puglia, per l’emergenza Xylella. Sono due problemi di sicurezza nazionale. La sollecitazione arriva dalla Coldiretti Fvg che nella sua sede udinese ha incontrato i due europarlamentari Marco Dreosto e Elena Lizzi, rappresentanti della circoscrizione nordestina a Bruxelles. «Abbiamo voluto un confronto con i neoeletti in Europa per trasmettere innanzitutto le comunicazioni su un fenomeno che anche quest’anno ha distrutto i frutteti di varie zone del nostro territorio – spiega il presidente regionale della Federazione Michele Pavan –, con danni del 40% a Fiumicello e addirittura del 100% a Latisana, nonostante la presenza delle reti protettive».
Pavan e il direttore regionale Danilo Merz, nell’attesa dell’approvazione a Roma del regolamento per l’immissione di insetti antagonisti come la vespa samurai, provvedimento fortemente voluto dalla Coldiretti, hanno sottolineato l’opportunità che l’Europa tratti le devastazioni da cimice al pari della piaga Xylella. «Altrimenti assisteremo in breve tempo alla scomparsa di tante aziende agricole regionali che fondano la loro economia sulla frutticoltura».
La richiesta conseguente a Dreosto e Lizzi è di avviare, quanto possibile, un’azione di informazione nei confronti dei colleghi italiani in commissione Agricoltura, fermo restando che la problematica riguarda anche questioni ambientali e sanitarie. I due europarlamentari, che saranno tra l’altro presenti il prossimo 10 settembre in un’audizione sul caso cimici in commissione in Consiglio regionale, hanno confermato da parte loro la massima disponibilità a favorire un’iniziativa coordinata con le altre Regioni colpite dall’invasione di cimici, «nella consapevolezza che in Europa si ottengono risultati concreti solo quando si agisce con tutti i portatori di interesse uniti per un obiettivo comune».
L’incontro è stato anche occasione per la firma dell’eurodeputato Dreosto (Lizzi aveva già sottoscritto il documento alcune settimane fa) in calce alla petizione “Stob Cibo Falso”, iniziativa Coldiretti mirata a difendere l’agricoltura, fermare le speculazioni sul cibo, tutelare l’economia del Paese, proteggere la salute del consumatore.
Una forte preoccupazione è stata inoltre condivisa sul rischio che, nel corso della legislatura, i fondi per l’agricoltura, che coprono quasi il 40% delle erogazioni Ue, possano essere in parte erosi da altri settori.