Oscar Green: dalla lana in fertilizzante alle uve di monte

Oscar Green: dalla lana in fertilizzante alle uve di monte

La farina e il succo a base 100% Olivello Spinoso, l’azienda agricola in cui trovano spazio scienza e arte, la coltivazione delle uve sul Monte Calvario, la startup che produce fertilizzante da lana di scarto, la filiera delle nocciole, i pomodori fuori suolo per non sprecare acqua. Sono i sei progetti che Coldiretti Giovani Impresa Fvg ha premiato nell’edizione 2023 di Oscar Green, la diciassettesima edizione del concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa nazionale e patrocinato dal ministero delle Politiche agricole che riconosce l’innovazione, valorizza i progetti dei giovani imprenditori e promuove l’agricoltura di qualità.

A ricevere il premio, nella Loggia del Lionello di Udine – presenti l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, il presidente e il direttore regionale di Coldiretti Martin Figelj e Cesare Magalini, il delegato Giovani Impresa Coldiretti Fvg Mattia Pavan e i vertici delle Coldiretti del territorio –, Andrea Colonna Società Agricola Natura Amica, Marilina Ongaro Azienda Agricola Nettare e Ambrosia, Tamara Podversic Azienda Agricola Podversic Damijan, Chiara Spigarelli Azienda Spigarelli Chiara, Marco De Munari e Francesco D’Ambrosio Cooperativa Friulana Nocciole e Davide Danielis Azienda Agricola Danielis Andrea.

«Nella cornice di un concorso che ha conquistato notorietà nazionale, i nostri giovani sono riusciti a centrare l’obiettivo di fare emergere le buone pratiche in agricoltura – commenta il presidente Figelj –. Esempi che si ripetono annualmente di amore per il lavoro, inventiva e capacità imprenditoriali». «Oscar Green – aggiunge il delegato Coldiretti Giovani Impresa Fvg Pavan – si conferma vetrina di eccellenza per i giovani che valorizzano il territorio e la dimostrazione di come si possa promuovere l’agricoltura sana ed ecosostenibile nel rispetto delle regole e con uno sguardo rivolto al futuro».

I progetti premiati nelle 6 categorie

Categoria Campagna Amica

Gengis Khan (Società Agricola Natura Amica – Latisana)

La Società Agricola Natura Amica coltiva 6 ettari di Olivello Spinoso (Hippophae Ramnoides) per un totale di 13.000 piante. Tutte le principali lavorazioni vengono svolte manualmente. Questo frutto, conosciutissimo nelle regioni nordiche, lo è assai poco in Italia e per questo motivo la sua commercializzazione risulta oltremodo difficile. Premesso che sempre più spesso ditte che producono alimenti per cani, gatti, cavalli si “fregiano” del fatto che i loro prodotti contengono Olivello Spinoso, ma in una percentuale tra l’1 e il 2%, è nata è nata l’idea di creare dei prodotti a base 100% di Olivello Spinoso da dedicare al mondo dei cavalli e da vendersi, per quanto sarà possibile, ricorrendo anche all’e-commerce, in forma autonoma. Il progetto prevede la produzione di due prodotti, una farina e un succo entrambi a base 100% Olivello Spinoso, quindi comprensivi del piccolo durissimo semino che è la parte più ricca di elementi nutrizionali.


Categoria Coltiviamo solidarietà

L’albero racconta (Azienda Agricola Nettare e Ambrosia Di Ongaro Marilina – Cordenons)

L’azienda agricola Nettare e Ambrosia di Ongaro Marilina si trova nella campagna di Cordenons, nell’alta pianura friulana. Si tratta di un’attività di impresa agricola multifunzionale che basa la sua filosofia sulla valorizzazione dei prodotti della natura e sulla promozione di stili di vita più sani e consapevoli. L’attività agricola in senso stretto, ossia la coltivazione di piante officinali e trasformazioni in essiccati, è affiancata da percorsi educativi e informativi rivolti ai clienti e in generale alle persone interessate ad avvicinarsi a questi prodotti. La fattoria didattica diventa pertanto il percorso più idoneo a perseguire questo fine; vengono quindi sviluppati appositi itinerari didattici studiati in base all’età dei partecipanti. La formazione scientifico/artistica della titolare ha permesso di creare delle situazioni formative in cui le due componenti, scienza e arte, interagiscono in perfetta armonia.

Categoria Custodi d’Italia

Custodiamo il Calvario (Azienda Agricola Podversic Damijan – Gorizia)

L’azienda agricola Damijan Podversic rappresenta una delle più solide realtà vitivinicole del territorio regionale e nazionale. Fondata circa quarant’anni fa da Damijan e dalla moglie Elena, oggi trova nella figlia Tamara la continuità e la forza per continuare a seguire il percorso intrapreso con grande passione e sapiente conoscenza dal padre. Questa bella realtà si colloca nella regione del Collio goriziano, al confine con la Goriška Brda slovena, in una delle zone più vocate per la viticoltura e in particolare per la coltivazione delle uve a bacca bianca. I vigneti sono situati sui boscosi pendii rivolti a sud del Monte Calvario, alle porte di Gorizia, in un ambiente incontaminato che è perfetto per far crescere uve sane e ricche di gusto. La coltivazione molto spesso è resa difficile dalle aspre pendenze, dalla presenza di roccia, e dalla difficolta di meccanizzare parte dei processi produttivi. È proprio per questa ragione che molte realtà simili nel corso degli anni hanno abbandonato queste colline e si sono spostate in pianura. Ma è grazie a realtà come questa che il territorio non è stato abbandonato, ma presidiato, con una gestione ambientale diversa, che privilegia i principi dell’agricoltura biologica. Le uve coltivate sono quelle tipicamente autoctone, quali Ribolla Gialla, Malvasia e Friulano. Le vinificazioni avvengo ripercorrendo tecniche molto antiche, risalente a circa 5mila anni fa e proprie della Georgia, in Caucaso. Questa tecnica prevede lunghe e pazienti macerazioni sulle bucce al fine di consentire l’estrazione completa degli aromi.

Categoria Energie per il futuro e sostenibilità

Dalla lana nascono i fior (Azienda Spigarelli Chiara – Pagnacco)

La sostenibilità in agricoltura è un tema che sta diventando cruciale nelle politiche agricole. La fertilizzazione convenzionalmente basata su concimi minerali può essere sostituita o integrata da fertilizzanti organici sia per l’apporto di nutrienti che per l’effetto ammendante che hanno sul suolo. Incrementare il contenuto di sostanza organica permette di migliorare le proprietà fisiche del suolo e, in particolar modo, la porosità e la ritenzione idrica, aumentando la produttività delle colture in caso di scarsità di precipitazioni o irrigazioni. La lana di pecora ha un valore economico pressoché nullo e viene smaltita come un rifiuto generando un impatto ambientale. Contiene grandi quantità di elementi nutrivi, principalmente azoto (circa 10%), e ha ottime proprietà di ritenzione idrica coniugate a una elevata stabilità data dalla recalcitranza alla degradazione delle cheratine. Queste caratteristiche la rendono un’ottima materia prima per la produzione di fertilizzanti.

Categoria Fare Filiera

Al nòcciolo del nocciòlo (Cooperativa Friulana Nocciole)

Il progetto prevede la realizzazione di una produzione di nocciole per l’industria di trasformazione, in un territorio nel quale questa tipologia di prodotto non ha storicamente radici, ma che sta trovando rapido attecchimento grazie anche all’azione delle Cooperativa Friulana Nocciole, recentemente costituitasi con il pieno supporto di Coldiretti. La Cooperativa fornisce assistenza agronomica ai soci con l’obiettivo di ottimizzare la coltivazione puntando alla qualità della produzione nel rispetto della sostenibilità ambientale. I soci vengono periodicamente formati in materia agronomica e di gestione aziendale. La Cooperativa ha inoltre la collaborazione con Ersa per il monitoraggio dei patogeni e l’assistenza in campo. Obiettivo commercializzazione del prodotto, che si sta recentemente concretizzando grazie ai rapporti stretti con un’importante industria italiana che valorizza il made in Italy e utilizza solo prodotti nazionali di altissima qualità. La Cooperativa è costituita da una ventina di soci principalmente del territorio della Bassa Pordenonese, ma con alcuni partecipanti dell’Udinese e del vicino Veneto.

Categoria Impresa digitale

Pomodori fuori suolo contro lo spreco d’acqua (Azienda Agricola Danielis Andrea – Santa Maria la Longa)

Anche in Friuli Venezia Giulia la crisi idrica non è più un evento eccezionale. La coltivazione fuori suolo può rappresentare una valida alternativa per aumentare l’efficienza d’uso dell’acqua. Per questo è nata l’idea di convertire parte delle serre destinate alla produzione floricola alla produzione di pomodoro in ambiente protetto con il controllo istantaneo del fabbisogno idrico, ambientale e della gestione dei nutrienti. Tutto il processo produttivo è sostenibile e ad altissimo livello di automazione. Monitorando le condizioni climatiche in serra, le condizioni fisiologiche delle piante e il consumo idrico istantaneo delle piante, è possibile mettere a punto un modello previsionale per la stima e correzione del consumo idrico basato sulle variabili ambientali e fisiologiche tra cui: la distanza del grappolo fiorale dalla testa, il diametro dello stelo, il numero di foglie, la lunghezza delle foglie, i numeri di palchi fiorali, i numeri di frutti per palco fiorale allegati.