La cometa ISON, chiamata anche C/2012 S1 (ISON), è una cometa radente e anche una cometa non periodica scoperta il 21 settembre 2012 dal bielorusso Vitali Nevski e dal russo Artyom Novichonok. La scoperta è stata effettuata utilizzando un telescopio riflettore di 0,4 m dell’International Scientific Optical Network vicino a Kislovodsk in Russia. La ISON dovrebbe essere la prima cometa ben visibile a occhio nudo dall’Emisfero boreale sin dal 1997 quando la Hale-Bopp offrì un magnifico spettacolo nei cieli serali di inizio primavera.(nel primo scorcio del 2007 si rese visibile l’ancor più appariscente Cometa McNaught ma questo soprattutto per chi la osservò dall’Emisfero sud della Terra)
La scoperta della cometa è stata effettuata dagli astronomi Vitali Nevski e Artyom Novichonok il 21 settembre 2012, entrambi lavorano all’International Scientific Optical Network in Russia. Dopo tre giorni durante i quali vengono misurate posizioni astrometriche per calcolare un’orbita preliminare, il 24 settembre 2012, dopo che nel frattempo sono state trovate immagini di prescoperta risalenti fino al dicembre 2011, viene annunciata ufficialmente la scoperta della cometa[2]. La scoperta che aveva già suscitato notevoli aspettative tra gli astronomi professionisti e gli astrofili fa il giro del mondo in poche ore.
Nell’ottobre 2012 ISON si trovava fra l’orbita di Giove e l’orbita di Saturno. La cometa arriverà al perielio il 28 novembre 2013 ad una distanza di 0,012 UA dalla superficie solare. La sua orbita è iperbolica e molto inclinata rispetto al piano dell’eclittica, elementi che fanno ritenere altamente probabile che la cometa provenga dalla nube di Oort. Altri calcoli effettuati mostrano che la cometa passerà a circa 0,07 UA da Marte il 1º ottobre 2013 ed il 26 dicembre 2013 passerà a circa 0,4 UA, circa 60 milioni di km, dalla Terra. Cioè 160 volte la distanza Terra-Luna. Per confronto, la luminosissima cometa Hale-Bopp, passò a 197 milioni di km dalla Terra.
Al momento della scoperta ISON aveva una magnitudine apparente di 18,8. Questa cometa, al suo primo passaggio al perielio, passaggio particolarmente vicino al Sole, come le altre comete provenienti dalla Nube di Oort non ha finora mai subito stress gravitazionali né shock termici, questo fa sì che potrebbe creare una lunga coda luminosissima facendola diventare circa 100 volte più luminosa di Venere e probabilmente anche più luminosa della Luna.
La piccola MOID tra l’orbita della cometa e quella della Terra rende possibile l’esistenza di uno sciame meteorico originato dalla cometa ISON. I calcoli indicano che questo sciame meteorico dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: data del massimo attorno al 16 gennaio, velocità geocentrica 50,75-51,47 km/s, radiante (durante il massimo) in 10:12 di ascensione retta e +16,8° di declinazione, un punto del cielo compreso tra le stelle Eta e Gamma della costellazione del Leone: lo sciame si dovrebbe manifestare, se realmente esistente, il 16 gennaio 2014, dopo il passaggio della cometa, mentre alla stessa data del 2013 non si dovrebbero vedere meteore in quanto eventuali particelle meteoriche dovrebbero trovarsi a precedere la cometa lungo la sua orbita di quasi 1 miliardo di km.
Nel suo viaggio verso la nostra stella, la cometa incontrerà una temperatura sempre più elevata, che le farà vaporizzare il ghiaccio contenuto nel suo interno, creando quella che potrebbe essere una coda spettacolare nel cielo notturno. Avvicinandosi al Sole, infatti, la cometa tenderà a riscaldarsi fino alla sublimazione dei suoi materiali più volatili, che andranno a circondarlo con una chioma di plasma che fornirà l’aspetto diffuso, sfumato. E questo sta già avvenendo. Al momento la sua distanza è ancora elevata dalla nostra stella, trovandosi nei pressi dell’orbita di Giove, di conseguenza la lunghezza della scia di detriti non è particolarmente pronunciata. Il 3 Febbraio l’astrofilo Rolando Ligustri– come si legge sul sito spaceweather – ha fotografato l’oggetto utilizzando un telescopio robotizzato nel Nuovo Messico. Il suo aspetto migliorerà sino a Novembre 2013, quando la cometa transiterà in modo radente sulla sperficie del Sole. La sua attuale luminosità e le apparenti dimensioni lasciano sicuramente ben sperare per uno spettacolo degno di nota a partire dal prossimo autunno, sempre che il Sole non decida di disgregarne il suo nucleo.