Trieste, 01 giu – Seppur il Governo abbia impugnato tre
articoli riguardanti le aperture festive dei negozi, resta
comunque la bontà dell’intero impianto della legge regionale sul
commercio approvata dal Consiglio regionale.
Ne è convinto l’assessore regionale competente, Sergio
Bolzonello, il quale sulla vicenda rimarca la correttezza del
percorso compiuto dalla norma. Già in commissione era stato
ampiamente dibattuto il fatto che il Governo avrebbe potuto
impugnare la legge. Tuttavia in quell’occasione da parte della
maggioranza era emersa la forte convinzione che dieci chiusure
festive all’anno potessero essere assolutamente compatibili con
il sistema del commercio in Friuli Venezia Giulia. Ciò perché in
quelle date già i piccoli centri chiudono l’attività e, di fatto,
si viene a creare una sorta di disparità tra questi e le altre
catene di distribuzione. A ciò si aggiunge che, per effetto di un
sorta di gentleman agreement, nei Paesi confinanti con il Friuli
Venezia Giulia, in particolari festività tutti i negozi abbassano
le serrande pur avendo la possibilità di tenere aperta l’attività.
Ora l’Esecutivo regionale – una volta pervenute e analizzate nel
dettaglio le motivazioni del Governo – valuterà se vi siano le
condizioni affinchè si possa procedere ad un ricorso alla Corte
costituzionale oppure modificare la norma. La scelta compiuta
dalla Regione con l’approvazione della legge, non voleva
rappresentare un “braccio di ferro” quanto invece un’azione di
stimolo che potesse assumere connotati nazionali; l’intento
infatti era anche quello di far riaccendere i riflettori e dare
un’accelerazione all’iter per la conclusione dell’esame di un
disegno di legge del settore, che da tempo giace in commissione
parlamentare della Camera.
ARC/AL/com/EP
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