Il Comune di Palmanova mette in affitto quattro locali di proprietà comunale ad uso commerciale con un bando innovativo che punta a incentivare l’utilizzo degli immobili legando i canoni agli incrementi del giro di affari.
L’idea dell’amministrazione comunale è semplice: il canone mensile a base d’asta è fissato in misura minima: da 315,00 euro per un locale di 44,16 metri quadrati, posto al secondo piano del palazzo delle Poste in Piazza Grande, a 700 euro per un locale al piano terra, all’angolo tra Piazza Grande e Borgo Aquileia (l’ex fioreria nel palazzo del Monte di Pietà).
L’importo di aggiudicazione del canone mensile rimane invariato per i primi due anni. A decorrere dal terzo anno e per i successivi esercizi, il canone è soggetto ad un aumento da un minimo del 5 per cento ad un massimo del 20 per cento in proporzione all’incremento di fatturato del secondo esercizio economico rispetto al primo, e così a seguire in maniera consecutiva per gli anni successivi.
“Con questo modello – spiega il sindaco Francesco Martines – vogliamo incentivare chi intende avviare un’attività commerciale o di servizi a Palmanova con un canone d’ingresso contenuto. Inoltre, assicuriamo all’affittuario che l’aumento del canone non potrà subire “sorprese”, ma sarà proporzionale agli incrementi del fatturato”.
Nei casi citati, ad esempio, il canone di affitto potrà raggiungere al massimo i 378 euro mensili (con un incremento di 63 euro pari al 20% del canone iniziale) o gli 840,00 euro per il locale più grande (con un incremento di 140 euro pari al 20% del canone iniziale).
Gli altri due locali messi in affitto dal Comune sono un ufficio sopra il Palazzo delle Poste di 67,21 metri quadrati e un locale di 65 metri quadrati al piano terra del Monte di Pietà (ex area welfare dell’ASS5).
Il calcolo degli incrementi si baserà sui documenti contabili/fiscali ufficiali che dovranno essere presentati ad ogni inizio anno agli uffici comunali.
Il sindaco Martines sgombra subito il campo da obiezioni sulla possibile veridicità delle dichiarazioni: “Non spetta al Comune verificare se il fatturato dichiarato è reale o meno. Certamente se un commerciante vuole aprire a Palmanova una propria attività ambisce anche a far andar bene le cose e uno dei fattori premianti può essere proprio la certezza di non subire aggravi di affitto inaspettati o eccessivi”.
Martines auspica che questo modello possa essere adottato anche dai proprietari di immobili privati: “Il Comune ha attribuito l’aliquota della tassazione sugli immobili sfitti al livello massimo consentito. Questo provvedimento dovrebbe incentivare i proprietari ad affittare gli immobili e, se unito ad un modello di calcolo del canone come quello adottato dal Comune, potrebbe innescare un circolo virtuoso per far riaprire alcuni negozi ed attività”.
Intanto i dati del commercio in città restituiscono la fotografia di un sistema che tiene, nonostante la crisi: nel 2014 il commercio in sede fissa contava 129 operatori, nel 2015 ci sono già state tre nuove aperture che hanno portato il dato complessivo a 132, con un incremento di 6 unità rispetto a due anni fa (nel 2013 il saldo era di 126). Stabile anche il numero dei pubblici esercizi: erano 45 nel 2013, 44 nel 2014, nuovamente 45 quest’anno. Sono inoltre in crescita gli ambulanti che partecipano al mercato del lunedì.
“Il comparto sta tenendo – conclude Martines – e il successo delle iniziative in città, non ultima la grandissima affluenza di visitatori registrata per la Pasquetta con il tutto esaurito in tutti i locali pubblici, aiuta a rendere appetibile la città, che si sta preparando a diventare centro commerciale naturale a tutti gli effetti con investimenti per 100 mila euro”.