L’amministrazione Obama guarda a Udine. Cliccando sul sito ufficiale del Governo degli Stati Uniti d’America, alla voce open data, infatti, si scopre che tra tutti gli Stati del mondo che hanno messo in rete, a beneficio di tutta la cittadinanza, i propri dati amministrativi c’è anche il capoluogo friulano.
Ma non basta, perché il Governo americano, sempre sul sito internet http://www.data.gov/opendatasites/#mapanchor, individua il Comune di Udine come unico esempio a livello nazionale, oltre alla regione Piemonte, per questo tipo di strumento. E anche sulla home page del sito del Governo italiano dedicato ai dati aperti delle Pubbliche amministrazioni (data.gov.it), il Comune di Udine è preso ad esempio per le sue politiche adottate nel campo della trasparenza verso i cittadini.
Ed è proprio per questo che l’Istat ha invitato oggi, 20 ottobre, a Roma l’assessore all’Innovazione ed E-Government, Paolo Coppola, per parlare dell’esempio udinese degli open data alla Giornata italiana della statistica. “Il Comune di Udine – spiega Coppola – è stato preso ad esempio a livello nazionale perché il primo in Italia ad aver messo a disposizione dei cittadini dati che fino a poco tempo fa era difficile consultare. La vera trasparenza delle pubbliche amministrazioni – prosegue – passa attraverso questo innovativo strumento e siamo convinti che gli open data siano il modo giusto per fare trasparenza nel 2011. Finalmente anche il Governo italiano – conclude l’assessore – si è accorto dell’importanza di questo strumento, creando un sito apposito, inaugurato da poco, sul quale il Comune di Udine, insieme con la Regione Piemonte, vengono presi ad esempio per tutte le altre pubbliche amministrazioni”.
Ma cosa significa e cosa sono gli open data? Le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione hanno aperto nuove opportunità agli enti pubblici, dal punto di vista dello svecchiamento dei processi decisionali e degli schemi burocratici, e hanno consentito di adottare un nuovo modello di trasparenza nei confronti dei cittadini. Il Comune di Udine, quindi, ha inteso far propria la filosofia dell’open data e, attraverso questo spazio dedicato alla “liberazione dei dati”, ha voluto avviare un percorso basato sull’accesso senza restrizioni ai dati pubblici, organizzati razionalmente, in formati elettronici standard e aperti.
Si tratta di un primo approccio diretto a rendere disponibili per successive elaborazioni personalizzate i dati pubblici, che vengono poi periodicamente aggiornati. I dati forniti possono essere riutilizzati e ridistribuiti gratuitamente, grazie all’adozione di licenza “Italian Open Data License” (IODL), che mira a facilitare il riutilizzo delle informazioni pubbliche nel contesto dello sviluppo della società dell’informazione. Al momento, palazzo D’Aronco ha messo a disposizione i bilanci del Comune, i dati su ambiente ed energia e quelli sul referendum 2011.
“La trasparenza è alla base dell’equità, del rendicontare ai cittadini quello che si fa – commenta il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Una sorta di tracciabilità delle azioni degli amministratori pubblici a beneficio di tutta la comunità, che in sostanza vuol anche dire, per chi governa, essere pronti a rendicontare ai cittadini sul proprio operato. Questo – continua Honsell – è uno dei principi della nostra amministrazione, ovvero operare eticamente per il bene della comunità. Grazie ai nuovi strumenti offerti dall’informatica – conclude – spero ora che i cittadini pretendano sempre di più dai propri governanti”.
Gli open data del Comune di Udine sono consultabili cliccando, dalla home page del sito (www.comune.udine.it), sul link “innovazione” e, quindi, su “open data”.