Trieste, 16 lug – “Comprendo l’orgoglio dell’ex assessore
Sonego nel rivendicare alla Giunta Illy il merito di aver
colmato, con la legge regionale 22 del 2006 in materia di
concessioni nel settore turistico-ricreativo, un vuoto normativo
altrove protrattosi per anni, tanto da indurre, nel 2012, il
Governo Monti a quella proroga automatica delle concessioni
medesime, ora colpita dalla sentenza della Corte di Giustizia
dell’Unione europea del 14 luglio scorso. Meno comprensibile che
lo stesso Sonego imputi all’Amministrazione regionale una sorta
di ‘amnesia’ della legge in parola”, osserva l’assessore
regionale alle Finanze Francesco Peroni.
“Superfluo replicare che il dettato della legge regionale 22 ci è
del tutto noto, tanto da essere – com’è doveroso –
quotidianamente tradotto in atti amministrativi dagli uffici
preposti alle pratiche demaniali. Il punto è un altro:
evidentemente, sfugge a Sonego che la sentenza europea di cui si
tratta non si occupa solamente di concessioni per i cosiddetti
‘balneari’, ma investe tutta la materia delle concessioni
demaniali marittime e lacustri. Casistica ben più ampia di quella
relativa al turistico-ricreativo. Rientrano dunque nel perimetro
della pronuncia europea, e dei relativi effetti, importanti
settori come la diportistica e la cantieristica, dei quali la
ricordata legge regionale 22 non si occupa”.
“Consapevole della complessità del quadro – non riducibile, per
un’amministrazione pubblica responsabile, agli interessi delle
sole categorie economiche più rappresentative – ribadisco che il
Governo regionale è al lavoro per seguire, di concerto con le
altre Regioni, l’evolversi della vicenda, con particolare
riguardo alle misure che il Governo nazionale dovrà assumere, con
attenzione a tutti i comparti interessati, a seguito della
pronuncia del giudice europeo”, sottolinea l’assessore Peroni.
ARC/RM/com
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