Udine ritrova l’incoraggiante normalità di un’estate che ha visto ospiti italiani e internazionali tornare ad animare in modo importante i suoi ristoranti, locali e negozi e a visitare i musei, le piazze e le vie più belle e ricche di storia del suo centro. Una tendenza positiva che, anche la manifestazione dedicata ai sapori e alle tradizioni del territorio, ha visto riproporsi lungo le vivaci giornate dell’evento. Un segnale promettente e di nuovo entusiasmo per molte categorie economiche e un’indicazione che porta a credere con sempre maggiore consapevolezza nel patrimonio di valori che la città e il suo territorio possiedono in chiave turistica.
La scelta di un’ospitalità contraddistinta da attenzioni autentiche, la promessa di un’offerta di qualità – tra grandi vini, prodotti d’eccellenza e ricette tradizionali – ha attratto infatti un pubblico di amici, coppie e famiglie desideroso di vivere un’esperienza stimolante in una città ricca di bellezza e di storia. Il tappo di sughero che ha contraddistinto l’immagine dell’edizione numero 27 di Friuli Doc puntava a suggerire l’idea di un weekend all’insegna dei veri valori della nostra enogastronomia, in linea con il nome evocativo scelto tanti anni fa da dagli ideatori di questa kermesse i cui motivi di attrazione non accennano ancora a scemare. Anzi, come ha affermato recentemente Alessandra Priante, direttrice dello United Nations World Tourism Organization: “Il turismo enogastronomico è e sarà il motore della ripartenza dell’intero settore” aggiungendo ancora “Dovremo mostrare un approccio più olistico, mettere le città d’arte in connessione con le aree rurali”. Friuli Doc è già tutto questo.
Ovviamente la manifestazione che si è svolta in questi giorni aveva, oltre che una finalità di promozione turistica, anche l’obiettivo di offrire un momento di incontro alle persone che vivono in Friuli. Un momento sociale utile anche a ricordare i valori, la storia di Udine e l’importanza della lingua friulana. E questo è stato possibile grazie a contributi autorevoli e presenze prestigiose. Si è respirata un’atmosfera di partecipazione emotiva e di rispetto. Il piacere civile di incontrarsi si è affiancato alla disponibilità a rispettare le regole che l’emergenza legata alla diffusione del virus Covid-19 ha reso inderogabili.
“Abbiamo colto, nella grande partecipazione di pubblico che questa edizione di Friuli Doc ha riscontrato, un desiderio di socialità e di condivisione al quale ha corrisposto una altrettanto soddisfacente attenzione al rispetto delle norme in materia di prevenzione dei contagi da Covid-19. In questo senso desidero ringraziare tutti gli ospiti di questa 27esima edizione, per la loro disponibilità, e tutto il personale impegnato nell’attività di controllo dei Green Pass” ha dichiarato Maurizio Franz, Assessore alle attività produttive, turismo e grandi eventi del Comune di Udine. “Ci sembrava importante, in una fase delicata per le persone come quella che da ormai molti mesi stiamo vivendo, presentare, ai friulani e a tutti i visitatori che abbiamo accolto in questi giorni, un’immagine allargata ai valori storici e culturali del Friuli, oltre che edonistica e incentrata sulle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche del territorio. Mi sento in dovere per questo di indirizzare un grazie speciale all’Università di Udine, alla Società Filologica Friulana, ai Fogolâr Civîc e all’Academiê dal Friûl. Come sempre l’elemento centrale di Friuli Doc è stata la qualità della nostra ospitalità e i miei sentitissimi ringraziamenti non possono che andare ad ogni volontario delle Pro Loco Friulane, al Comitato Friulano Difesa Osterie, a Coldiretti FVG e ad AgrifoodFVG. Concludo questo doveroso elenco di ringraziamenti citando la Camera di Commercio Pn-Ud, Confartigianato Udine, Confcommercio Udine, Confesercenti e CNA per la loro indispensabile e preziosa collaborazione, e tutti i nostri Sponsor e Media Partner. Alla Regione Friuli Venezia Giulia e a PromoTurismoFVG va infine il mio ultimo grazie, per aver reso possibile la realizzazione di un’edizione di Friuli Doc all’altezza delle nostre migliori aspettative.”