Confartigianato FVG: ampliare orari aperture per estetiste e parrucchieri

Confartigianato FVG: ampliare orari aperture per estetiste e parrucchieri

Lettera di Confartigianato Fvg a tutti i Comuni, per chiedere l’estensione dell’orario di apertura delle attività del gruppo benessere, al fine di diluire gli appuntamenti, e l’esenzione o la riduzione al minimo di Tari, Tosap, Imu.

In Friuli Venezia Giulia le imprese del gruppo benessere appartengono per il 91,5% al mondo artigiano. Ha raggiunto quota 50mila la petizione online di Acconciatori ed Estetisti per abolire la loro chiusura in zona rossa prevista dal decreto del 2 marzo.

«Il passaggio in zona arancione del Friuli Venezia Giulia rappresenta un passo importante verso un processo di normalizzazione della vita e delle attività produttive che è necessario, seppur con tutte le cautele necessarie per salvaguardare la salute, ai fini della tenuta del sistema».

Il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, plaude così al miglioramento delle condizioni epidemiologiche che consentono alla regione di poter uscire dalle ristrettezze anti Covid più severe. Un trasferimento in zona arancione consente la ripresa dell’attività per diversi esercizi, tra cui tutti quelli afferenti al gruppo benessere.

E proprio contestualmente alla riapertura delle attività legate ai servizi alla persona – acconciatori, estetiste, tatuatori, onicotecnici … – Confartigianato Fvg invita i Comuni a prevedere una flessibilità oraria – nel senso di un ampliamento del tempo d’apertura fino alla sospensione della chiusura settimanale, domenicale e nei giorni festivi – per consentire una programmazione temporale dei servizi in grado di soddisfare in piena sicurezza le esigenze dei clienti.

La richiesta è contenuta nella lettera che Confartigianato Fvg ha inviato a tutti i Comuni del Friuli Venezia Giulia, firmata dal presidente Tilatti, che ha raccolto le voci e le richieste di tutti i rappresentanti delle categorie interessate all’apertura, dopo la forzata chiusura determinata dalla zona rossa e dalle disposizioni governative presenti nel decreto del 2 marzo.

I Comuni, nell’ambito delle proprie competenze, con proprio atto «consentirebbero agli operatori, limitatamente alla fase emergenziale in atto – scrive Tilatti -, di soddisfare in sicurezza i clienti attraverso la dilatazione dell’orario. Concedere alle imprese una maggiore flessibilità organizzativa, infatti, permetterebbe di programmare l’agenda diluendo gli appuntamenti in modo migliore, assicurando ai clienti un grado ancora maggiore di sicurezza rispetto agli standard previsti». Inoltre, poiché i sacrifici chiesti alle imprese da più di un anno sono impegnativi, Confartigianato chiede ai Comuni «l’esenzione o l’abbattimento al minimo di Tari, Tosap, Imu».

Le categorie interessate restano in fiduciosa attesa, mentre continua su tutto il territorio nazionale la raccolta di firme per la petizione che Acconciatori ed Estetisti hanno lanciato nei giorni scorsi oline per chiedere una modifica del decreto del 2 marzo, che decreta la loro chiusura in zona rossa.  Ad oggi sono oltre 50mila le sottoscrizioni e la mobilitazione continua a sostegno delle oltre 149mila imprese del gruppo benessere in Italia, di cui l’86,5% appartenente all’artigianato. Una percentuale ancora più alta in Friuli Venezia Giulia: su 2.992 imprese complessive del settore benessere, ben 2.739 sono artigiane, ovvero il 91,5 per cento. Una percentuale tra le più alte d’Italia.