L’invito di Confcommercio Fvg alla Regione è a guardare a un modello che altrove funziona. In un altro territorio “speciale”, tra l’altro: l’Alto Adige. Giovanni Da Pozzo, presidente regionale, chiede appunto all’amministrazione di valutare la possibilità degli incentivi per l’apertura di esercizi di vicinato nelle zone marginali del Fvg, oltre che per la tutela degli esistenti, baluardi di vita anche sociale, non solo economica.
Anche in Alto Adige la sopravvivenza dei piccoli negozi di paese è a rischio. La risposta della giunta provinciale di Bolzano è stato il via libera ai criteri per i contributi relativi al biennio 2020-2021 (la conferma di misure straordinarie previsti fin dal 2014), pensati appunto per la difesa e lo sviluppo delle attività commerciali periferiche. «Una risposta a vantaggio dei commercianti locali – osserva Da Pozzo –, ma anche dei residenti, che non si trovano costretti a dover percorrere lunghe distanze per avere accesso ai prodotti necessari nella quotidianità».
Stando al provvedimento, in Alto Adige è possibile assegnare contributi fino a 15.000 euro per l’apertura di esercizi di vicinato (negozi che lavorano in paesi con almeno 150 abitanti e che vendono generi alimentari di prima necessità al dettaglio) nelle località che ne sono prive. Mentre per garantire la sopravvivenza dei negozi di paese già presenti sul territorio, la Provincia mette a disposizione incentivi che vanno dai 9.000 agli 11.000 euro. «Modalità, importi e criteri andranno adattati al nostro territorio – conclude Da Pozzo –, ma riteniamo opportuno che la Regione Fvg prenda in considerazione una simile prospettiva».
Posted inCRONACA