“Ritengo che il nuovo Dpcm si accanisca contro una categoria che ha già abbondantemente pagato il dazio di un lockdown durato ben tre mesi. Bar e ristoranti solo ora stavano cominciando, lentamente, a rialzarsi, e adesso ricevono l’ennesimo schiaffo. Se la chiusura anticipata di tutte queste attività non fosse giustificata da dati incontrovertibili, la riteniamo una decisione ingiustificata e pericolosa. Così si mettono a rischio migliaia di pubblici esercizi e questo potrebbe creare problemi sociali di altissima pericolosità”, ha commentato così Marco Zoratti, vice presidente di Confesercenti Fvg, il nuovo Decreto che prevede la chiusura di bar e ristoranti alle 18.
“Voglio sottolineare – ha proseguito – come non siamo affatto convinti che bar e ristoranti siano i luoghi di maggiore diffusione del Covid-19, dato che, proprio queste categorie, si sono sempre dimostrate molto attente al rispetto delle regole. Non crediamo dunque che la chiusura alle 18, così come previsto dal nuovo decreto, firmato la scorsa notte dal premier Giuseppe Conte, possa essere giustificata”.
Zoratti solleva dubbi anche sui sostegni promessi alle attività più colpite: “Anche i ristori promessi non ci convincono affatto. Sappiamo che c’è differenza tra promesse e reali interventi. Lo abbiamo già sperimentato nei mesi scorsi”. Il vicepresidente regionale di Confesercenti, chiudendo, ha precisato come: “Sappiamo bene che il presidente Fedriga ha lottato per risultati migliori, ma sollecitiamo ancora una volta i politici che ci rappresentano a fare pressione affinché queste norme, così rigide, possano essere edulcorate per salvare una parte rilevante dell’economia del Fvg”.