L’Assistente Capo della Polizia Ferroviaria stava smontando dal servizio al termine del turno mattutino in una bella domenica di sole e si apprestava a salire a bordo della sua autovettura nel parcheggio a lato dei binari della Stazione di Trieste Centrale, per fare ritorno a casa e sedersi a tavola.
All’improvviso un musetto curioso, con due occhi rossi e lunghe orecchie, spuntava dietro una delle ruote anteriori del veicolo parcheggiato a fianco: un batuffolo di pelo candido che, alla vista del giovane, con un balzo, schizzava via, correndo letteralmente “a zampe levate” ed infilandosi con sorprendente abilità e rapidità tra le autovetture disposte a pettine.
Il poliziotto non riusciva a credere ai suoi occhi: ma che ci faceva un coniglietto domestico in quella zona non residenziale, peraltro così pericolosamente vicina ai binari?
Senza indugio chiamava i rinforzi ed i colleghi del Reparto Operativo di Trieste Centrale del turno pomeridiano arrivavano a dargli manforte.
Dopo qualche rincorsa e mirati “appostamenti”, finalmente il coniglietto veniva preso: tra le braccia del poliziotto rivelava tutta la sua docilità e, dopo qualche carezza e qualche “genere di conforto”, veniva affidato all’E.N.P.A., che ora si sta occupando di lui.