“Un piano Scuola che comprenda tutti i plessi scolastici pubblici del Paese e preveda il collegamento digitale a banda ultralarga non solo negli istituti statali ma anche in quelli paritari, per garantire uguali diritti agli studenti e non penalizzare realtà che svolgono un servizio di pari dignità sopperendo alle carenze del sistema pubblico. Il loro ruolo soprattutto nel sostegno agli alunni con disabilità è molto importante e tante famiglie sono spesso costrette a rivolgersi alle paritarie perché in quelle statali non trovano alcun riscontro”.
È la richiesta che l’assessore ai Sistemi informativi, Sebastiano Callari, nel suo ruolo di presidente della commissione Agenda digitale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha avanzato al Comitato per la Banda ultralarga (Cobul) riunitosi oggi in videoconferenza alla presenza dei ministri per l’Innovazione tecnologica, Paola Pisano, e dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
“Di fronte alla decisione di procedere esclusivamente alla connettività delle scuole statali indicata dal ministro per l’Istruzione – ha aggiunto Callari – ho chiesto di non escludere gli istituti paritari inizialmente compresi nella prima fase del piano e di avviare parallelamente una serie di approfondimenti tecnici nelle singole regioni per verificare numero di realtà pubbliche non statali che hanno bisogno di posa della fibra e relativi costi aggiuntivi”.
Tra i punti all’ordine del giorno dell’odierna riunione, il Cobul ha quindi affrontato il tema dei voucher per la connettività delle famiglie, che a seguito di un’interlocuzione con la Commissione europea, interesserà prioritariamente i nuclei con Isee inferiore ai 20 mila euro, prevedendo un sostegno da utilizzare per nuove attivazioni Nga ad almeno 30 mega e l’acquisto di tablet e computer.
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento del piano aree bianche, “superata l’emergenza Covid- ha detto Callari – non si registrano miglioramenti nell’operatività del concessionario. Per questa ragione ho richiesto di convocare nella prossima riunione Enel e Cassa depositi e prestiti, entrambi azionisti di Open Fiber. Opportuna è poi una verifica su quali rimedi giuridici si possano applicare a fronte dei gravi ritardi nell’attuazione del piano, ritardi che rischiano di pregiudicare la rendicontazione dei fondi strutturali messi a disposizione dalle Regioni stesse”.
“Su questo tema – ha concluso l’assessore – resta poi da risolvere il problema della rendicontazione dell’Iva, una spesa non riconosciuta ammissibile dalla Commissione europea per la quale ho richiesto l’intervento del Ministero anche per un’esigenza di corretta individuazione degli asset patrimoniali nei bilanci delle regioni”