Al momento, sono solo due i casi in Italia in cui la Prefettura sia intervenuta materialmente ad annullare la trascrizione di un matrimonio gay ponendo mano ai registri dell’anagrafe comunale: Udine e Pordenone. Lo sottolinea Giacomo Deperu, presidente Arcigay Friuli:”Udine e Pordenone sono gli unici due casi di effettiva cancellazione in Italia da parte del Prefetto: un triste primato che offende la civiltà della nostra Regione.“
Nelle altre città coinvolte, come Roma, Milano e Bologna, è stata inviata un’ordinanza che intima al Sindaco di intervenire ma da nessuna parte si sono ad oggi nominati commissari ad acta per procedere alle cancellazioni effettive sui registri.
Un “primato” che insospettisce l’Arcigay friulana che, da sempre convinta che tale azione non sia nei poteri dei Prefetti, si chiede “a cosa sia dovuta tutta questa “efficienza repressiva” applicata solo nella nostra Regione, senza che nemmeno si sia dato tempo al TAR di Roma di pronunciarsi dopo il ricorso delle coppie gay trascritte nella Capitale.” E Deperu si spinge oltre, domandandosi “il Friuli di Serracchiani è forse sotto attacco di Alfano? Non possiamo nasconderci dietro un dito, la Presidente della Regione – anche vicesegretaria nazionale del socio di maggioranza di questo Governo e vedere il Ministro dell’Interno fare le “prove di cancellazione d’imperio” a partire da questo periferico territorio, ci fa pensare ad una sorta di duello o regolamento di conti nel quale però a restare sul terreno sono i diritti delle persone gay: forse, come diceva qualcuno, ‘a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca’. A questo punto, Renzi batta un colpo e Serracchiani prenda posizione netta col Governo- affinchè Alfano ritiri questa circolare repressiva.“