Il Consigliere Regionale Giovanni Barillari interviene sulla tematica delle unioni civili, a seguito della votazione alle Camere avvenuta nella seduta del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia il 20 novembre 2014.
“La tematica delle unioni civili è molto delicata e complessa, in quanto va ad affrontare aspetti legali e morali. Penso che, al giorno d’oggi ed in modo trasversale, nessuno metta in discussione il fatto che si debba trovare una soluzione legislativa sui diritti individuali alle coppie di fatto sia eterosessuali che omosessuali. Personalmente credo che al centro di ogni ragionamento, che poi potrà sfociare in un dibattito ed in una legislazione in materia, debba essere considerato l’alto concetto di persona, dotata di una propria dignità, individualità, sostanzialità e razionalità.
Alla luce di tutto ciò, proprio in virtù dell’alto rispetto che deve essere riservato alle persone, ritengo che fughe in avanti da parte di figure istituzionali che operano con atti che, ponendosi giocoforza al di fuori di un ambito legislativo ed ordinamentale nella delicata materia che si sta affrontando, debbano essere considerati fini a sé stessi ed assolutamente inefficaci.
Credo sia invece corretto che l’argomento venga affrontato in maniera organica da chi è deputato a legiferare in materia, ovvero il Parlamento, auspicando che il dialogo ed il confronto sia massimo ed a 360 gradi, non dimenticando l’importanza fondamentale e costituzionalmente riconosciuta della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio fra uomo e donna, unico presupposto possibile del nucleo famigliare, elemento fondante della nostra società e tassello primario per la costruzione del futuro del Paese. Sul tema delle adozioni credo fermamente che il criterio principale da seguire sia il bene del minore e non il desiderio dell’adulto e, pertanto, dico no alle stesse.
Nel momento in cui esisterà una legge in materia di unioni civili, in quanto norma dello Stato andrà applicata e rispettata. Fino a quel giorno, pur ribadendo il rispetto e l’attenzione nei confronti di queste relazioni, penso che nessuno possa produrre atti privi di valore che tendono a spettacolarizzare la sfera più personale di individui che, al posto della pubblicità, auspicherebbero un maggiore rispetto ed una maggiore attenzione dei legislatori nei loro confronti.
Alla luce di questo ragionamento, mi auguro che il Parlamento proponga ed approvi una legislazione in questa complessa e delicata materia. Fino a quel momento però, ritengo che sia doveroso rispettare quanto previsto dalla normativa in essere ed il Governo ha fatto bene a sottolinearlo attraverso gli atti ministeriali emanati nelle scorse settimane.”