Portare i propri “device” digitali personali, con cui si ha maggiore dimestichezza, nel posto di lavoro, invece di essere costretti a usare tablet, smartphone o pc aziendali, spesso di qualità inferiore.
Questo metodo, noto come “Bring your own device” (Byod) è diffuso nelle pubbliche amministrazioni e nelle aziende di altri Paesi nel mondo, ed è al centro di una raccomandazione presentata dall’on. Paolo Coppola (Pd), presidente del Tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale, e accolta dal Governo.
L’ordine del giorno chiede di prevedere incentivi alle pubbliche amministrazioni e imprese che abbracciano politiche “Byod”, nella direzione di aumentarne la produttività. “Succede spessissimo – spiega Coppola – che i dipendenti abbiano a disposizione computer, tablet, smartphone migliori di quelli che gli vengono forniti sul posto di lavoro, e vengono obbligati a usare i dispositivi ‘peggiori’.
Questa è una tendenza che sta cambiando nel mondo. Sono sempre di più le aziende che si rendono conto che permettere ai dipendenti di usare i propri dispositivi al lavoro aumenti la loro produttività. Per questo ho chiesto al Governo – conclude – di incentivare le aziende che seguono questa filosofia come contributo per la migliore produttività del Paese”.