«Dal 4 maggio partiremo con un programma nazionale di riaperture che tenga però conto delle peculiarità territoriali». Farlo prima «sarebbe irresponsabile»
Questa la frase chiave riportata dal Corriere della sera in un intervista esclusiva concessa al quotidiano RCS.
Non è ancora il momento della libertà e del lavoro quindi ma si dovrà aspettare fino al 4 maggio quando alcuni dei vincoli attualmente in vigore verranno sciolti.
“Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell’opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni. “
Questo secondo estratto dalla intervista del presidente del Consiglio lascia presagire che quanto aperto (o quanto annunciato) in questi giorni su iniziative locali non sarà tollerato. La data sarà quella del 4 maggio. Le aziende che hanno ripreso le loro attività su concessione prefettizia ovviamente hanno una concessione statale per cui non dovrebbero correre alcun pericolo
«Dobbiamo agire sulla base di un programma nazionale, che tenga però conto delle peculiarità territoriali. “
Le riaperture avverranno quindi secondo modalità territoriali e par di capire da altri brani dell’intervista anche dalle modalità dei trasporti, dalla densità abitativa e dalla infettività della zona. Il Friuli in questo senso potrebbe essere fra le prime regioni ad avere una certa libertà. Secondo quanto riportato da Covstat.it il Friuli sarebbe da qualche giorno vicinissimo a un R0 pari a 1. L’auspicio è che ne giorni da qui al 4 maggio questo dato scenda sensibilmente
L’ufficializzazione della Fase 2 secondo quanto riportato dal presidente del consiglio arriverà entro domenica