CoronaVirus: Sereni orizzonti, solo tamponi negativi agli operatori

CoronaVirus: Sereni orizzonti, solo tamponi negativi agli operatori

Sono risultati tutti negativi i tamponi Covid effettuati nei giorni scorsi ai 93 operatori della RSA “Le Camelie” di San Giovanni al Natisone e della RSA ad Aiello del Friuli, gestite entrambe dal gruppo “Sereni Orizzonti”. Un ottimo risultato che premia le buone pratiche di prevenzione adottate con rigore e grande professionalità dall’équipe di infermieri e operatori socio-sanitari di queste strutture, dirette rispettivamente da Anna Sonsini e da Orsola De Simone.

Come da disposizioni regionali, non si rendono a questo punto necessari i tamponi Covid sugli ospiti, che da due mesi vivono isolati nelle due Residenze protette. Nei prossimi giorni questi verranno invece effettuati anche ai lavoratori nelle altre Residenze di “Sereni Orizzonti” in provincia di Udine (RSA “Gelsomino” nel capoluogo, RSA “Giacinto Blasoni” a Risano, RSA “I Tigli” a Gemona del Friuli, RSA “Paolino Zucchini” a Pasian del Prato e RSA “Villa Orchidea” a Percoto).

Seguendo le istruzioni impartite a livello nazionale dal gruppo “Sereni Orizzonti” (in largo anticipo rispetto alle disposizioni emanate dal Governo e dall’amministrazione regionale), tutte le RSA di “Sereni Orizzonti” avevano progressivamente ristretto l’ingresso di estranei già dallo scorso 24 febbraio. A partire dal 4 marzo si era infine deciso di vietare ogni ingresso ai parenti degli ospiti e di ridurre al minimo essenziale il contatto con i fornitori delle derrate, garantendo loro un accesso dedicato.

«I nostri operatori, ai quali rivolgiamo un particolare ringraziamento, hanno sempre lavorato e continuano a lavorare dotati dei dispositivi di protezione individuale forniti dall’azienda, sanificano regolarmente gli ambienti interni ed evitano un uso promiscuo di materiale» spiega Vittorio Pezzuto, responsabile delle relazioni esterne del gruppo “Sereni Orizzonti”. «Di una cosa dovete essere sicuri: da due mesi medici, infermieri, operatori socio-sanitari, addetti alle cucine e alle pulizie si stanno impegnando al massimo e senza sosta per proteggere i loro ospiti come farebbero con i loro stessi nonni, con la stessa attenzione e con lo stesso amore».