”Questa è una guerra contro un nemico invisibile…”. Di fronte all’emergenza coronavirus, con vari parlamentari positivi o in quarantena, Antonio Tajani chiede che Camera e Senato valutino ogni opzione sul tavolo, anche quella di chiudere i palazzi garantendo “i lavori a distanza”, non il voto. Il vicepresidente di Forza Italia è molto preoccupato e dice all’Adnkronos: ”Qui non si tratta di una guerra contro il terrorismo, qui siamo di fronte a un virus, che corre veloce ed è invisibile… E’ giusto avere gente al comando disponibile, ma se poi si ammalano tutti i parlamentari, che facciamo? Così non garantiamo certo la democrazia. Vediamo cosa succede nei prossimi giorni”.
“Io – sottolinea il numero due di Forza Italia – sono per chiudere tutto. Non sappiamo cosa succederà a Roma… E ancora: ”Si combatte contro un nemico invisibile -rimarca il vicepresidente del Ppe- Se non c’è bisogno di fare assemblee in questo momento, il Parlamento può pure continuare a lavorare a distanza. Ma sono contrario al voto a distanza. Oppure possiamo pensare di fare come in Gran Bretagna affidando ai capigruppo il voto”. Tajani invita a trovare soluzioni alternative: ”I decreti del governo con le misure anti Covid-19 basta reiterarli. Se mandiamo in giro i parlamentari che possono essere inconsapevolmente portatori sani del virus e si ammalano poco alla volta tutti, che succede? Dove e come la garantiamo la democrazia?”.
“Vedo a Roma ancora troppi negozi aperti, troppa gente in strada. Per non parlare poi della necessità di sanificare le strade”, continua Tajani, che chiede che si riducano in maniera drastica i lavoratori in tutti i ministeri. “Io – dice ancora all’Adnkronos – ridurrei drasticamente anche le presenze nei ministeri: deve lavorare solo chi è indispensabile, per ridurre la possibilità che arrivi il virus nei gangli vitali dello Stato. Serve una strategia anche nella pubblica amministrazione. Se si bloccano anche i ministeri che si fa?”.
Fonte: Adnkronos