Ridefinizione delle aree cittadine inserite nella categoria di maggior pregio del territorio comunale eliminando gli squilibri evidenti che comportavano, in virtù di tale assegnazione, una tariffazione più alta del Cosap, il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche: la decisione è stata presa dalla giunta comunale e rappresenta solo l’ultimo dei segnali di attenzione rivolti alle categorie produttive cittadine nel corso dell’ultimo mandato.
La modifica, in particolare, prevede il ”restringimento” dell’area di categoria I (maggior pregio con tariffazione Cosap più alta) al solo perimetro del ring, escludendo così zone come piazzale Chiavris, viale Volontari della Libertà e piazzale Cella, che passano alla II categoria e dunque a una tariffa più bassa. Questo perché era evidente la sperequazione che equiparava, in fatto di imposte, esercizi situati in queste ultime zone a quelli presenti in centro storico.
Come detto, questo è solo l’ultimo dei molti provvedimenti di cui hanno beneficiato le categorie produttive negli ultimi anni.
«Confermiamo l’importante sforzo e la particolare attenzione al mondo economico cittadino per favorire investimenti e sviluppo economico in città – conferma infatti l’assessore al Commercio Alessandro Venanzi – in virtù dei quali sono già stati realizzati importanti provvedimenti, come ad esempio la soppressione dell’obbligo del Cosap per alcuni tipi di occupazioni tra le quali tende, pensiline e cappotti termoisolanti di fabbricati, decisa dal Consiglio comunale nella seduta dello scorso 27 aprile e che ha riguardato oltre 400 beneficiari. Peraltro, il canone Osap non è mai stato toccato da dieci anni, ed è tra i più bassi d’Italia».
Il provvedimento non modifica il regolamento Cosap (le tariffe infatti non vengono toccate), e comporterà solo una minima riduzione del gettito, comunque importante per le singole attività interessate al provvedimento.
«A Udine abbiamo sempre mantenuto basse imposte e tariffe – spiega l’assessore al Bilancio Cinzia Del Torre – e non abbiamo utilizzato la leva fiscale per la quadratura del bilancio, nemmeno negli anni difficili di calo delle entrate, mantenendo comunque un elevato livello di servizi ai cittadini. Siamo consapevoli delle difficoltà registrate dalle attività economiche per via della crisi, da cui faticosamente stiamo uscendo, e le scelte sul Cosap sono un segnale importante di attenzione e coerenza sia politica che economica». E si affianca ad altre decisioni in tal senso, come il calo della Tari per le utenze non domestiche (-2,2%), l’apposito fondo da 100 mila euro per calmierare la Tari per tre classi di categorie commerciali (bar-pizze al taglio, pizzerie-ristoranti, ortofrutta-pescherie- fioristi), e più in generale il mantenimento della pressione fiscale tra i più bassi d’Italia (con tariffe rimaste invariate, quando non in calo, da ormai dieci anni).
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La modifica, in particolare, prevede il ”restringimento” dell’area di categoria I (maggior pregio con tariffazione Cosap più alta) al solo perimetro del ring, escludendo così zone come piazzale Chiavris, viale Volontari della Libertà e piazzale Cella, che passano alla II categoria e dunque a una tariffa più bassa. Questo perché era evidente la sperequazione che equiparava, in fatto di imposte, esercizi situati in queste ultime zone a quelli presenti in centro storico.
Come detto, questo è solo l’ultimo dei molti provvedimenti di cui hanno beneficiato le categorie produttive negli ultimi anni.
«Confermiamo l’importante sforzo e la particolare attenzione al mondo economico cittadino per favorire investimenti e sviluppo economico in città – conferma infatti l’assessore al Commercio Alessandro Venanzi – in virtù dei quali sono già stati realizzati importanti provvedimenti, come ad esempio la soppressione dell’obbligo del Cosap per alcuni tipi di occupazioni tra le quali tende, pensiline e cappotti termoisolanti di fabbricati, decisa dal Consiglio comunale nella seduta dello scorso 27 aprile e che ha riguardato oltre 400 beneficiari. Peraltro, il canone Osap non è mai stato toccato da dieci anni, ed è tra i più bassi d’Italia».
Il provvedimento non modifica il regolamento Cosap (le tariffe infatti non vengono toccate), e comporterà solo una minima riduzione del gettito, comunque importante per le singole attività interessate al provvedimento.
«A Udine abbiamo sempre mantenuto basse imposte e tariffe – spiega l’assessore al Bilancio Cinzia Del Torre – e non abbiamo utilizzato la leva fiscale per la quadratura del bilancio, nemmeno negli anni difficili di calo delle entrate, mantenendo comunque un elevato livello di servizi ai cittadini. Siamo consapevoli delle difficoltà registrate dalle attività economiche per via della crisi, da cui faticosamente stiamo uscendo, e le scelte sul Cosap sono un segnale importante di attenzione e coerenza sia politica che economica». E si affianca ad altre decisioni in tal senso, come il calo della Tari per le utenze non domestiche (-2,2%), l’apposito fondo da 100 mila euro per calmierare la Tari per tre classi di categorie commerciali (bar-pizze al taglio, pizzerie-ristoranti, ortofrutta-pescherie- fioristi), e più in generale il mantenimento della pressione fiscale tra i più bassi d’Italia (con tariffe rimaste invariate, quando non in calo, da ormai dieci anni).
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