Nessun problema in Friuli Venezia Giulia per il personale dipendente dalle Province, Enti destinati alla soppressione a seguito della legge regionale sul Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni Territoriali Intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative.
Lo ha ribadito oggi a Roma l’assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, a margine di una riunione della Commissione Affari Istituzionali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha affrontato il tema della ricollocazione del personale delle Province nelle Regioni a Statuto ordinario.
In base alla recente “legge Delrio”, i cosiddetti Enti intermedi sono destinati a non essere più elettivi e a subire profonde trasformazioni e riduzione di competenze. Panontin, che a Roma ha assistito da spettatore al confronto sul processo di riordino in atto, che non riguarda il Friuli Venezia Giulia in quanto Regione a Statuto speciale che ha legiferato autonomamente, ha potuto sottolineare che “nel nostro contesto la Riforma regionale non presenta rispetto al personale delle Province nessuna criticità”.
In particolare “in Friuli Venezia Giulia non si pone un problema di eventuali esuberi. Di conseguenza, come sempre abbiamo evidenziato, i circa 1.200 dipendenti delle quattro Amministrazioni provinciali possono stare assolutamente tranquilli: è previsto un loro riassorbimento, prevalentemente in ambito regionale o comunale attraverso le Unioni Territoriali Intercomunali (UTI)”, assicura l’assessore regionale Paolo Panontin.