Palmanova, 9 feb – Pur essendoci ancora una serie di
interrogativi sul numero di vaccini che saranno a disposizione e
sulla definizione di quelli che dovrebbero essere i ‘servizi
essenziali’, l’intenzione della Regione è quella di partire con
l’organizzazione della campagna vaccinale riservata agli under 55
appartenenti a determinate categorie professionali individuate
dal Governo. In tal senso la collaborazione che oggi ci hanno
garantito i prefetti è estremamente importante, in quanto
comprenderebbe l’adozione di un piano senza prenotazioni, ma con
la raccolta delle adesioni da parte delle articolazioni delle
varie forze di polizie e delle forze armate per poi procedere con
le vaccinazioni direttamente all’interno delle strutture”.
Lo ha detto oggi il vicegovernatore con delega alla Salute del
Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, a margine dell’incontro
in videoconferenza con i prefetti di Trieste, Udine, Pordenone e
Gorizia per l’organizzazione della campagna vaccinale destinata
alle categorie prioritarie individuate dal Governo (Forze di
Polizia e Forze armate, operatori scolastici e dei servizi
essenziali) nell’ambito dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca
riservato agli under 55 (a partire dei nati nel 1967). Presente
in collegamento anche l’assessore regionale alla Sicurezza,
Pierpaolo Roberti.
Relativamente alla tempistica delle operazioni, considerato
l’arrivo della prima fornitura prevista per fine mese, come ha
detto Riccardi, ci sono almeno tre settimane per mettere a punto
l’organizzazione delle vaccinazioni.
Il vicegovernatore ha poi comunicato che la Regione curerà
direttamente il rapporto con i Comuni per la parte riguardante la
Polizia Municipale che, come ha precisato l’assessore Roberti,
registra in Friuli Venezia Giulia un organico complessivo di
circa 900 agenti, concentrati soprattutto nelle città capoluogo.
Nel dettaglio del piano, il vicegovernatore ha spiegato di voler
adottare il sistema messo in atto con le case di riposo, ovvero
l’organizzazione in base a gruppi omogenei, in questo caso di
lavoratori, a cui somministrare l’antidoto definendo prima il
numero di persone da vaccinare e comunicando il tutto ai
dipartimenti di prevenzione, compresa la trasmissione delle
dichiarazioni di consenso.
Riccardi ha poi ricordato che, in base a una stima ancora
approssimativa a causa dell’attesa dell’interpretazione del
Governo di quali siano i ‘servizi essenziali’, sarebbero circa
82mila le persone in regione interessate da questa fase della
campagna vaccinale.
Infine il vicegovernatore ha dato appuntamento a un prossimo
incontro, definito anche in base a quelle che saranno le novità
che potranno emergere dalla riunione della Commissione Salute
della Conferenza della Regioni fissata per domani.
ARC/GG/pph
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