“Sullo stato di emergenza faremo una valutazione da qui a qualche settimana, quando arriverà a scadenza. Ci teniamo pronti ad ogni evenienza, nel senso che abbiamo bisogno di essere pronti a misure, qualora dovessero essere necessarie, a livello di piccoli territori, a livello sub provinciale. Escludiamo interventi più larghi”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, al Tg3.
“Abbiamo un vantaggio rispetto ad altri Paesi e proveremo a difendere questo vantaggio con tutte le energie – ha sottolineato – Oggi il test viene fatto a chi proviene dalle aree che abbiamo ritenuto più a rischio, alcuni di questi Paesi stanno un po’ meglio e non escludiamo che potrebbero essere tolti dalla lista. Altri potranno entrare”.
Per quanto riguarda la Gran Bretagna, “sicuramente – ha detto Speranza – il Regno Unito è un Paese molto importante lo stiamo monitorando con grande attenzione sulla base dell’evoluzione epidemiologica”.
Per la riapertura degli stadi si può pensare a una soglia più bassa del 25% della loro capienza? “Questo lo valuteranno domani i nostri scienziati” ha risposto il ministro della Salute, facendo riferimento alla riunione del Cts sul tema, in programma domani pomeriggio. E ribadendo però il suo “non essere d’accordo sulla riapertura degli stadi”. “Penso che in questa fase dobbiamo puntare le nostre energie sulle cose essenziali e non possiamo permetterci rischi impropri. Ora – ha ribadito – la priorità è la scuola”.
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