Udine, 28 gen – La presidente della Regione Debora Serracchiani
è intervenuta oggi, al teatro Nuovo Giovanni da Udine, al
concerto di apertura dell’anno accademico del conservatorio
statale “Jacopo Tomadini” del capoluogo friulano, che fonda le
proprie origini nel 1826 – 180 anni fa – quando nacque la Società
filarmonico drammatica udinese.
Un riferimento importante, come aveva rilevato in precedenza il
presidente Giorgio Colutta, per i seicento ragazzi che lo
frequentano ma anche per i circa diecimila allievi che seguono
corsi, attivati con la collaborazione dello stesso conservatorio,
nelle province di Udine, Gorizia, Pordenone e nel Veneto
orientale.
Una presenza della Regione oggi, a questa cerimonia, che
costituisce dunque un atto dovuto nei confronti di un’attività
d’eccellenza nel settore culturale, motivata dalla volontà di
ribadire la disponibilità delle istituzioni ad assicurare
all’istituto e ai docenti la possibilità di proseguire al meglio
l’attività.
Serracchiani si è poi soffermata sull’efficacia della scelta di
campo effettuata dalla Regione nel settore musicale: quella di
collocare i due conservatori del Friuli Venezia Giulia
all’interno del sistema universitario regionale. Probabilmente,
ha sostenuto, questo elemento ha rafforzato la solidità del
sistema musicale regionale, che non ha subito tagli a seguito
della crisi.
Un sentito ringraziamento, a nome della Regione e della comunità
regionale, è poi stato rivolto dalla presidente a coloro che,
anche volontariamente, si prestano tutti i giorni per garantire
l’esercizio di cultura rappresentato dall’attività del
Conservatorio.
Uu “grazie sincero” sincero rivolto quindi anche ai ragazzi e
alle ragazze aspiranti musicisti che, ha evidenziato
Serracchiani, credono in valori ormai non sempre comuni. Sono
infatti animati dallo spirito di sacrificio e dalla dedizione,
requisiti indispensabili per poter affrontare gli studi musicali,
coltivando la propria passione e il proprio talento
contemporaneamente agli impegni scolastici.
Ma è anche grazie alla disponibilità e al sacrificio delle
famiglie, che supportano i giovani musicisti, ha concluso la
presidente, che la Regione può dare garanzie di cultura alla
propria comunità.
Prima del saluto delle autorità – tra i presenti l’assessore
regionale all’Istruzione, Loredana Panariti – il direttore del
Conservatorio, Paolo Pellarin, e il presidente Colutta, avevano
illustrato l’attività svolta negli ultimi anni.
Il “Tomadini” conta oggi sull’attività di insegnamento di 77
docenti e 23 collaboratori, avvia al mondo musicale soprattutto
ragazzi tra i 12 e i 24 anni, ed è attivo sul territorio, anche
in Veneto, attraverso un centinaio di scuole convenzionate.
Dal 2010 a oggi le iscrizioni degli allievi sono aumentate del 20
per cento, mentre il numero dei concerti eseguiti non solo nella
sede dell’ex tribunale della città, in fase di ristrutturazione,
sono passati da 61, nel 2010, a 182 nel 2015.
Tra le attività di eccellenza, l’istituto ha organizzato una
ventina di master class e costituito di recente anche la sezione
jazzistica, che, sotto la direzione del maestro Glauco Venier
(l’Ensemble jazz), si è esibita oggi per celebrare l’apertura
dell’anno accademico.
ARC/CM/RM
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