Aquileia (Ud), 11 feb – Vetri, lucerne, gemme, anfore di varie
fogge, strumenti medicali e molti altri oggetti di uso quotidiano
nell’antichità: tutti caratterizzati da marchi, loghi, firme e i
più diversi segni di proprietà e appartenenza.
Questo ed altro sarà possibile ammirare visitando la mostra,
inaugurata oggi nella sede del Palazzo Meizlik ad Aquileia, Made
in Roma and Aquileia promossa e organizzata dalla Fondazione
Aquileia in collaborazione con l’assessorato alla Crescita
Culturale di Roma Capitale e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali – Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali, il Polo
Museale del Friuli Venezia Giulia, il Comune di Aquileia e
l’Associazione Nazionale per Aquileia.
La rassegna, che rimarrà aperta fino al 31 maggio, comprende ben
156 pezzi del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia oltre ai
150 provenienti dall’esposizione che si è appena chiusa ai
Mercati di Traiano di Roma.
La testimonianza che emerge è quella di un’Aquileia dove si
produceva, si esportava e si importava: città fondata nel 181
a.C. al limite tra il Mediterraneo e il mondo che si allarga
oltre la cerchia alpina, è stata, con il suo importante porto
fluviale, un vero e proprio microcosmo.
Un centro dinamico, la porta dell’ingresso da oriente per gli
scambi e gli affari, nei quali vigeva le pratiche del bollo, del
marchio e del contrassegno: come Roma, Aquileia racconta,
attraverso questi piccoli ma efficaci accorgimenti, lo svolgersi
nel tempo di un rapporto tra produttore, venditore e acquirente,
e tra quest’ultimo e l’oggetto comprato.
“In quest’attualità segnata da divisioni – ha sottolineato la
presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani,
intervenuta nel corso dell’inaugurazione – il messaggio è quello
di un’Aquileia che duemila anni fa era capace di dialogare e di
commerciare con il mondo. Questa mostra restituisce alla città di
oggi un’impronta cosmopolita che ne rilancia la missione
turistica e culturale”.
Un’opinione ripresa anche dal presidente della Fondazione
Aquileia, Antonio Zanardi Landi, il quale ha voluto creare un
collegamento fra la capacità produttiva del territorio regionale
a quelle antiche origini, affermando che la cultura
imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia “viene da lontano”.
Per la Fondazione, come ha ricordato Zanardi Landi, questa mostra
rappresenta il terzo appuntamento di un percorso che ha
registrato un significativo successo di pubblico, con il
raddoppio del numero dei biglietti d’ingresso venduti rispetto al
2015, grazie alle due precedenti rassegne: “Archeologia ferita.
Il Bardo ad Aquileia” e “Leoni e Tori dall’Antica Persia ad
Aquileia”.
Inoltre, a seguito dell’accordo sottoscritto dal Ministro dei
Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, è stato
sancito il conferimento in uso alla Fondazione Aquileia di tutte
le aree archeologiche della città. Un risultato questo che la
stessa presidente Serracchiani ha ricordato essere stato
perseguito e raggiunto grazie all’ottima qualità dei rapporti tra
la Regione e il Ministero, in particolare grazie all’attenzione
di Franceschini il quale ha saputo cogliere il livello del lavoro
che si sta sviluppando nel nostro territorio.
Oltre a Serracchiani, al sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero,
e al direttore della Fondazione, Cristiano Tiussi, con la
direttrice del Museo archeologico, Marta Novello, hanno
presenziato all’inaugurazione l’assessore regionale alla Cultura,
Gianni Torrenti, il presidente della Provincia di Udine, Pietro
Fontanini, il vicepresidente del Consiglio regionale, Paride
Cargnelutti, e il consigliere regionale Pietro Paviotti.
ARC/GG/fc
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