Trieste, 14 dicembre – Catalogare e comunicare attraverso la rete il patrimonio della cultura alimentare regionale (oggetti, tradizioni, saperi, mestieri, ricette, luoghi, beni materiali e immateriali legati al cibo) attraverso il progetto Geoportale della cultura alimentare è una sfida lanciata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e raccolta prontamente dalla Regione Friuli Venezia Giulia che, per prima, ha aderito al progetto presentato a Roma dall’assessore alla Cultura Gianni Torrenti in sede di Commissione Cultura della Conferenza Stato-Regioni.
Il Geoportale è la piattaforma, l’interfaccia web di navigazione, messa a punto dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che consentirà alle varie banche dati (tra cui il SiRPAC) di dialogare, condividere e comunicare in maniera nuova, facile, accattivante, anche attraverso video narrazioni, la ricchezza della cultura alimentare regionale.
“I beni culturali etnoantropologici della nostra regione – spiega Torrenti – sono un patrimonio fondamentale per la conoscenza e la storia dell’uomo e anche un capitale, in quanto vitale giacimento per lo sviluppo economico. La catalogazione e la fruizione delle nozioni che riguardano le tradizioni popolari, attualmente disorganiche in quanto frammentate, ci permetteranno – continua Torrenti – di avere un unico archivio al quale attingere per avere dati di natura culturale, sociale, etnica ed alimentare. La possibilità di avere accesso a una fonte unica rappresenta inoltre un rilevante strumento di Pianificazione strategica”.
Nella pratica, chi effettua la ricerca attraverso la digitazione di una singola parola o partendo dall’individuazione di uno specifico ambito geografico, raccoglie una lista di informazioni specifiche, anche visualizzabili su mappa geografica, ma può anche scegliere di effettuare un percorso culturale che lega quel territorio o quel bene specifico al territorio circostante. Il tutto consultabile sul proprio computer o smartphone, con un livello di attrattività e potenzialità turistica facilmente immaginabile.
L’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale / ERPaC (Servizio catalogazione, formazione e ricerca, ex IPAC) ha già avviato il percorso di formazione degli operatori e il processo di ricognizione e interoperabilità tra il Geoportale e la grande banca dati regionale, il SIRPaC (Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale), accessibile on line e contenente oltre 300.000 record georiferiti relativi ai beni architettonici, archeologici, artistici, etnoantropologici, fotografici del territorio regionale.
Oltre ai propri esperti, il Servizio catalogazione, formazione e ricerca ha coinvolto direttamente i territori e i referenti dei sei Ecomusei regionali e di altre realtà culturali impegnate sul tema, in particolare sulla riattivazione di filiere tradizionali di produzione di alimenti, che spesso sono presidi slow food.
Il corso si sta svolgendo a Pollenzo, nelle Langhe, in Piemonte, dove ha sede l’Università delle Scienze gastronomiche Slow Food, con la partecipazione dei docenti più qualificati di un centro di studi specialistici attivo da oltre dieci anni e frequentato da studenti di tutto il mondo. La formazione permetterà poi di essere abilitati a rendere fruibili i dati sia ai cittadini, sia alle aziende agroalimentari che intendono innovare i loro prodotti, sia ai turisti in cerca di percorsi esperienziali.
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