Da agosto 2011 addio all’albo dei giornalisti pubblicisti

giornalista

Dal mese di agosto 2012 l’albo dei giornalisti pubblicisti verrà abolito. Lo stabilisce la norma, passata sotto il più assoluto silenzio, contenuta nella “manovra Salva Italia” del governo Monti al capitolo “riforma degli ordini professionali“. All’interno dell’Ordine dei Giornalisti verrà meno la tradizionale distinzione tra giornalisti pubblicisti e professionisti, a tutto svantaggio dei primi: chi infatti non avrà conseguito il praticantato e sostenuto l’esame per accedere all’albo dei professionisti entro il prossimo agosto non potrà più svolgere regolarmente il suo lavoro, pena una denuncia per esercizio abusivo della professione.

La novità sta gettando scompiglio tra i circa 80 mila pubblicisti iscritti al relativo ordine, oltre a tutti quelli in procinto di concludere i 24 mesi previsti per la tessera di pubblicista. Cosa succederà agli appartenenti alla categoria, che lavorano da anni sottopagati o, come spesso accade, addirittura a titolo gratuito? E a tutti quelli che vivono con la sola professione di giornalista? In che modo si accederà alla professione con la nuova disciplina? Domande lecite a cui il presidente dell’Ordine Enzo Iacopino e quello della Federazione Roberto Natale non hanno ancora dato alcuna risposta. La notizia, del resto, è passata (per caso?) come detto sotto silenzio.
Nel suo blog personale il giornalista Antonello Antonelli, che ha seguito la vicenda negli ultimi mesi, ha provato ad azzardare tre ipotesi plausibili: a) la prima riguarda l’elenco ad esaurimento, per cui fino al 13 agosto 2012, data ultima prevista per l’autoriforma degli ordini secondo i principi della legislazione europea (che prevede inderogabilmente un esame di Stato per l’ingresso in un ordine), gli Ordini regionali continuerebbero a iscrivere pubblicisti. Dal 14 agosto, si bloccherebbero tutte le iscrizioni fino al naturale esaurimento della categoria; b) una disciplina transitoria, per cui verrebbero emanate nuove norme per l’accesso all’esame che porterebbe alla cancellazione dall’albo di tutti quelli che decideranno di non affrontarlo e superarlo; c) riconferma dello status attuale, con l’Ordine diviso nei due elenchi, professionisti e pubblicisti, per essere iscritti nei quali occorrerà comunque un esame di Stato: quello classico per i primi e uno nuovo, da creare secondo nuovi criteri, per i secondi.
Sorgeranno adesso tanti problemi: aldilà della disciplina applicabile in concreto, ci si chiede che fine faranno tutti quei pubblicisti che non hanno avuto e non potranno avere la possibilità di esercitare il praticantato retribuito di 18 mesi per accedere all’esame da professionista. Quale status avranno tutti quei collaboratori di cui le redazioni comunque non possono fare a meno, e che non avranno la possibilità di fregiarsi del titolo e dei diritti (anche economici) di giornalista nonostante il duro lavoro svolto? Che fine faranno i contributi versati alle casse Inpgi e Inpgi2? Le domande e i dubbi sono tanti, le risposte, per adesso, nulle.

Fonte: http://www.settimopotere.com/index.php?option=com_content&view=article&id=3809%3Ada-agosto-addio-allalbo-dei-giornalisti-pubblicisti&catid=40%3Acronaca&Itemid=17