Da Udine un progetto per l’area del Triveneto, declinazione locale della rete europea “RAN – Radicalisation Awareness Network”; a palazzo Belgrado la presentazione del progetto.

Strategie antiterrorismo, una rete pubblico-privata per contrastare i processi di radicalizzazione e prevenire l’estremismo violento.
Da Udine un progetto per l’area del Triveneto, declinazione locale della rete europea “RAN – Radicalisation Awareness Network”; a palazzo Belgrado la presentazione del progetto.

 

Una partnership pubblico-privata con interventi sul campo in comunità a rischio, famiglie, scuole, carceri per prevenire l’estremismo violento individuando i segnali di un processo di radicalizzazione in atto (la conversione a idee estremiste), prima che sfoci in tragedia. Questo il profilo e l’obiettivo della “Ran Triveneto”, ovvero la declinazione per il Nord Est della rete europea “Ran – Radicalisation Awareness Network” (Rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione) istituita nel 2011– un’organizzazione ombrello composta da attori locali, professionisti, esperti, ricercatori e gruppi della società civile – il cui scopo è quello di aumentare la forza delle comunità e la resilienza di fronte alla sfida dell’estremismo violento.
La rete Ran, nata per facilitare lo scambio tra operatori impegnati in prima linea, confrontare esperienze, lezioni e buone prassi, ha individuato alcune aree nelle quali occorre impegnarsi per contrastare gli estremismi violenti in uno sforzo che vede la collaborazione tra forze dell’ordine, intelligence e società civile, in campo per attuare la teoria della prevenzione “soft”. Sono coinvolti, oltre alle forze di polizia sul territorio (Ran-Pol) e nelle carceri (Ran P&P), diversi gruppi di lavoro: “autorità locali”, “educazione”, “salute e servizi sociali” che sono emanazioni di Ministeri (Interno, Giustizia, Istruzione, Salute) e autorità locali; attivi anche gruppi della società civile impegnati nella comunicazione e narrativa online, nel ricordo delle vittime del terrorismo, nell’uscita dalla radicalizzazione e nel coinvolgimento di giovani famiglie e comunità. Il nuovo Ran CoE (Centro di Eccellenza) nato il 1 ottobre 2015, che sostituisce il primo progetto Ran (2011-2015) ha allargato l’attività di prevenzione degli estremismi con una strategia che si propone di dotare la società civile di strumenti per riconoscere i comportamenti che vanno verso la radicalizzazione, confrontandosi con questi prima che i soggetti vulnerabili trasformino le loro idee in manifestazioni di violenza. La radicalizzazione raccoglie tante motivazioni, delusioni, aspirazioni, fragilità di giovanissimi europei ed attraverso un processo di influenza estrema ben conosciuto dalle scienze sociali, li trasforma in estremisti violenti. Però in questo processo, che non avviene in una notte, è impossibile per chi è a contatto con questi giovani (familiari, amici, insegnanti) non accorgersi di quanto stia accadendo.
Il progetto della rete territoriale Ran-Triveneto è stato illustrato a palazzo Belgrado.

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