Dopo il tour estivo che lo ha visto riempire le piazze e i Festival di tutta Italia, Francesco De Gregori sceglie di suonare, dal prossimo 6 ottobre e per tutto l’autunno, nei Club e su piccoli palcoscenici davanti a poche centinaia di persone per recuperare un rapporto più diretto col suo pubblico.
Il Deposito Giordani di Pordenone, ha la fortuna di ospitarlo venerdì 18 novembre nella sua unica data in Friuli.
Il cantautore romano ha alle spalle un repertorio lungo ben 35 anni, dai tempi dell’esordio al Folkstudio, sotto l’influsso di Bob Dylan e De Andrè, e di quello discografico, nel 1970, con “Theorius Campus” a due voci con Venditti.
Gli album successivi sono i memorabili “Alice non lo sa”, “Rimmel”, “Buffalo Bill”, “Banana Republic”, “Titanic” che non hanno bisogno di presentazioni ma hanno semplicemente scritto pagine della storia musicale italiana.
Brani come “Generale”, “Atlantide”, “Cercando un altro Egitto”, “La donna cannone”, “La leva calcistica del ‘68”, “Pablo”, “Viva l’Italia”, lo hanno elevato al rango di musicista – poeta, senz’altro uno dei più importanti nel panorama musicale italiano.
Francesco spiega cosi la scelta di suonare in questi spazi: “Voglio andare in giro in quei posti dove passa la musica più viva, dove c’è un pubblico speciale, non addomesticato. Dopo tanti teatri, dopo un bagno di velluti rossi, sento il bisogno di una dimensione più ‘disordinata’”.
Francesco De Gregori sarà accompagnato sul palco da Stefano Parenti alla batteria, Alessandro Arianti al pianoforte, Alessandro Valle al pedal steel guitar e alla chitarra, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre e naturalmente Guido Guglielminetti, storico capobanda, al basso e Elena Cirillo, violinista e vocalist.
inizio concerto 21:00
posto unico in piedi 22 euro