Non si era mai fermata, in questi giorni difficili, la macchina organizzativa, del festival Dedica, la cui inaugurazione era prevista per sabato 7 marzo.Lo staff dell’associazione Thesis ha sempre sperato che il problema Coronavirus rientrasse al più presto e che la 26.edizione della rassegna, con al centro lo scrittore di origine libica Hisham Matar, si potesse tenere regolarmente. Ma l’evolversi dell’emergenza a livello europeo, con i conseguenti problemi legati anche agli spostamenti fra i Paesi (voli cancellati, rientri difficoltosi, possibilità di quarantene al rientro) hanno indotto l’autore – con il quale il festival era in costante contatto – che vive a Londra, a concordare con l’associazione Thesis la possibilità di ricalendarizzare il festival. Una richiesta avanzata con grande dispiacere ma anche con senso di responsabilità rispetto a una situazione internazionale in cui non è facile assumere decisioni e impegni.
Una scelta non facile, anche a seguito dei segnali di fiducia e di speranza arrivati dal pubblico: la macchina organizzativa , infatti, non si era mai fermata. Già una settimana fa era scattata la vendita on-line dei biglietti per due degli spettacoli in programma e sono state tante le persone che, nonostante l’incertezza e le preoccupazioni, li hanno prenotati o che durante le giornate convulse hanno telefonato esortando a non demoralizzarsi, tante anche quelle che sono passate nell’ufficio di piazza della Motta, a Pordenone, per informarsi, così come numerose sono le Dedica Card emesse, strumento attraverso il quale si può sostenere attivamente il festival e godere di agevolazioni sulle modalità di accesso agli appuntamenti, oltre che di sconti in librerie, negozi e musei. Ora l’associazione Thesis si sta muovendo per riprogrammare le date del festival.