L’assassino, ricercato in tutta Italia e nella vicina Slovenia, è Giuseppe Console, triestino, di 23 anni. La vittima è Giovanni Novacco (RPT Giovanni Novacco), anch’esso triestino, di 21 anni. Secondo gli elementi raccolti dalla Polizia scientifica e dal medico legale, Console avrebbe trascinato il giovane fino al terzo piano dell’edificio disabitato di via Gemona. Qui lo avrebbe legato ad una sedia e colpito più volte con un coltello.
Poi, forse servendosi di materiale infiammabile, avrebbe dato fuoco al corpo. Rientrato a casa, all’alba, avrebbe raccontato alla madre quanto accaduto dandosi poi alla fuga. L’omicida, con precedenti per droga, è tuttora latitante. La Squadra mobile ha fermato anche un complice, un triestino di 34 anni Alessandro Cavalli (RPT 34 anni Alessandro Cavalli). Il pm Massimo De Bortoli della Procura di Trieste ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Da quando la coppia aveva avviato le pratiche di separazione l’ex moglie, di soli 20 anni, aveva più volte segnalato agli organi competenti di essere vittima di stalking da parte dell’ex marito. In passato c’erano state minacce e aggressioni verbali.
Il ragazzo triestino trovato morto con mani e piedi legati e con il corpo parzialmente bruciato, questa mattina, in via Gelona nel borgo di Gretta, a Trieste, è stato ucciso da un coetaneo di 23 anni per motivi passionali. Lo si è appreso dalle fonti investigative che in un primo tempo avevano parlato di un prestito di pochi euro non restituito come possibile cause del delitto. Atroci le modalità dell’uccisione del giovane che, sempre secondo quanto si è appreso, sarebbe stato legato ad una sedia, pugnalato e, quindi, dato alle fiamme. L’omicida, che sarebbe un ‘bullo’ di quartiere, è ricercato. Avrebbe ucciso il coetaneo perché da alcuni mese stava con la sua ex moglie, anche lei giovane di 21 anni