Ecco il sunto dell’agenda monti
Per questo il Paese dovrà continuare l’impegno per il risanamento dei conti pubblici
in coerenza con gli obblighi europei in materia di disciplina delle finanze pubbliche,
ed in particolare:
a. attuare in modo rigoroso a partire dal 2013 il principio (di cui al nuovo
articolo 81 della nostra Costituzione) del pareggio di bilancio strutturale, cioè al netto degli effetti del ciclo economico sul bilancio stesso;
b. ridurre lo stock del debito pubblico a un ritmo sostenuto e suffciente in relazione agli obiettivi concordati (tenuto conto del fatto che, realizzato il pareggio di bilancio e in presenza di un tasso anche modesto di crescita, l’obiettivo di riduzione dello stock del debito sarebbe già automaticamente rispettato);
c. ridurre a partire dal 2015, lo stock del debito pubblico in misura pari a un ventesimo ogni anno, fino al raggiungimento dell’obiettivo del 60% del prodotto interno lordo;
d. proseguire le operazioni di valorizzazione/dismissione del patrimonio pubblico, in funzione della riduzione dello stock del debito pubblico
Per la prossima legislatura occorre un impegno, non appena le condizioni generali lo consentiranno, a ridurre il prelievo ?scale complessivo, dando la precedenza alla riduzione del carico ?scale gravante su lavoro e impresa. Questa va comunque perseguita anche trasferendo il carico corrispondente su grandi patrimoni e sui consumi che non impattano sui più deboli e sul ceto medio. Servono meccanismi di misurazione della ricchezza oggettivi e tali da non causare fughe di capitali. In questo modo il ?sco diventa strumento per perseguire anche obiettivi di maggiore equità nella distribuzione del peso dell’aggiustamento.