Circa il 5 per cento degli alunni del territorio pordenonese, grosso modo uno per classe, sono dislessici o affetti comunque dai cosiddetti disturbi specifici dell’apprendimento. E sono circa 400 le famiglie affiliate alla sezione provinciale dell’Aid, l’associazione italiana dislessia, corrispondente a un numero superiore di bambini e ragazzi colpiti, visto che la dislessia può riguardare sovente entrambi i fratelli, per una questione genetica.
Partendo da questi numeri, l’Aid Pordenone, il Comune e il Rotary Pordenone-Alto Livenza hanno promosso per giovedì 16 una giornata per aiutare famiglie e mondo della scuola a prendere coscienza del problema.
SPETTACOLO TEATRALE E LIBRO
L’appuntamento è duplice e originale. Non il solito convegno ma, la mattina, un originale spettacolo con il giovane e dislessico autore e attore teatrale Francesco Riva, e il pomeriggio la presentazione del libro dello stesso Riva. «Uno spettacolo interessante perchè non è fine a se stesso – ha commentato durante la presentazione Alessandro Basso, delegato della giunta Ciriani all’istruzione e alle politiche giovanili – ma è formativo e aiuta ad affrontare in modo sereno il tema. E’ anche un’occasione di stimolo e riflessione per gli insegnanti. Patrociniamo dunque con convinzione questa iniziativa e favoriamo il dialogo tra mondo scolastico e associazioni come l’Aid». Lo spettacolo all’auditorium Concordia –intitolato «Dove sei Albert» in riferimento alla probabile dislessia di Einstein – è riservato alle scuole ed è già prenotato in ogni ordine di posto. Parteciperanno circa 400 alunni di 8 scuole di Pordenone e provincia, di cui sette superiori e una media (Leo Major, Pertini, Ipsia Zanussi, Flora, scuola media Pasolini, Ipisa e Marchesini di Sacile, Carniello di Brugnera). Una rappresentazione teatrale – ha aggiunto Graziella Padovan, tecnico dell’apprendimento e fondatrice dell’Aid Pordenone – che rovescia il punto di vista e si mette dalla parte degli studenti che vivono il problema». La presentazione del libro «Il pesce che scese dall’albero. La mia storia di dislessico felice», assieme a Riva e gli esponenti di Aid e Rotary, è invece a ingresso libero, alle 18 nella sala Degan della biblioteca di piazza XX Settembre 11.
DISLESSIA E DIDATTICA ADEGUATA
La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Fa parte dei cosiddetti disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) che comprendono anche le difficoltà di scrittura (disortografia), grafica (disgrafia) e calcolo (discalculia). Ma va subito chiarito che tali problematicità non hanno assolutamente nulla a che fare con ritardi dell’intelletto, ma con un differente modo di apprendimento del soggetto. «Non è una malattia – ha spiegato Padovan – ma una caratteristica neurobiologica». Sono disturbi «che non comportano la presenza di un insegnante di sostegno e che si possono compensare con una didattica adeguata, talvolta molto banalmente. Ecco perché è fondamentale il ruolo della scuola e appunto di una didattica che tenga conto del loro modo di imparare. Molto utili sono i computer e la tecnologia, in particolare i software vocali che permettono di ascoltare i suoni invece di leggerli, aiutando a decifrare le lettere e colmare il gap di chi fa il doppio di fatica, sprecando molte più energie del normale per mettersi al passo con i compagni. E’ molto importante – ha continuato Padovan – che la scuola monitori e segnali eventuali problemi e che la famiglia invii il figlio ai servizi adeguati», in modo da affrontare per tempo la questione che talvolta si trascina fino all’età adulta. «Le scuole elementari del nostro territorio sono molto attente in questo senso» mentre nelle medie e superiori c’è ancora da lavorare.
L’IMPEGNO DELL’AID
«Il nostro obiettivo è far stare bene il ragazzino, conseguire il successo formativo, evitare la dispersione scolastica e garantire il diritto allo studio» ha spiegato la presidente dell’Aid locale, e mamma, Isabella Santini. Obiettivi che l’Aid, composta da volontari, persegue attraverso varie attività. Dal 2009, anno di fondazione a Pordenone, organizza in materia di Dsa corsi formativi per insegnanti, tenuti da docenti accredita dal Miur. Il rapporto con le scuole è costante e «facciamo da collante tra istituzioni scolastiche, sanitarie e famiglie. I professionisti Aid rispondo alle richieste di ragazzi e famiglie, orientano ai servizi sanitari, spiegano la diagnosi e danno indicazioni operative. «Un’attività resa possibile anche grazie ai finanziamenti del Comune che – ha sottolineato Santini chiudendo la presentazione – dobbiamo ringraziare per averci dato una sede nei prefabbricati di via San Quirino, nel contesto della nuova casa del volontariato». Per informazioni si può scrivere a pordenone@aiditalia.org.
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