Dissuasori a Cervignano per frenare gli attraversamenti dei caprioli

Dissuasori a Cervignano per frenare gli attraversamenti dei caprioli

capriolo

Incontro oggi in municipio. La riserva di caccia indicherà puntualmente i tratti critici; la proposta verrà poi sottoposta alla Provincia
La Provincia di Udine ha manifestato la volontà di sostenere l’installazione di dissuasori ottici e acustici nei punti della viabilità del territorio di Cervignano dove si verificano con più frequenza gli attraversamenti dei caprioli. La disponibilità è stata comunicata oggi, mercoledì 6 aprile, nel corso dell’incontro che si è svolto in municipio convocato dall’assessore provinciale Marco Quai unitamente al vicepresidente Franco Mattiussi, al quale hanno preso parte il sindaco Gianluigi Savino e il direttore della riserva di caccia di Cervignano Italo Zorat. “Abbiamo confermato la volontà dell’Ente di supportare misure preventive per evitare gli incidenti che in questo periodo si stanno verificando con frequenza anche in questa zona – hanno spiegato il vicepresidente Mattiussi e l’assessore Quai – dove, negli anni precedenti, erano stati segnalati casi, ma non in numero significativo. Tra le richieste di rimborso giunte in Provincia per incidenti con danni ai veicoli causati da fauna selvatica avvenuti a Cervignano, risultavano 7 nel 2013, 1 nel 2014 e 4 nel 2015. Ora invece assistiamo a 3-4 incidenti in pochi giorni, una situazione che richiede un intervento mirato, anche in prospettiva futura, a tutela della sicurezza degli automobilisti e a salvaguardia della fauna selvatica”. “Va detto anche – hanno aggiunto Mattiussi e Quai – che questo è un periodo particolare per i caprioli: le femmine stanno cercando zone tranquille per partorire, i maschi sono in cerca di territori per insediarsi e, tra questi, vi sono anche esemplari giovani più mobili, inesperti ma anche pericolosi nei loro attraversamenti stradali”. Ora la riserva di caccia dovrà individuare puntualmente i tratti in cui si verificano con più frequenza gli attraversamenti e predisporre un progetto per l’installazione dei dispositivi, condiviso con l’amministrazione comunale, da sottoporre alla Provincia di Udine per il finanziamento. Questa la prassi utilizzata per esperienze analoghe già attivate (come a Pagnacco con ottimi risultati) o di prossima attivazione.