Nando Orfei, uno dei capostipite della cultura circense in Italia, è morto oggi dopo una lunga malattia all’ospedale San Raffaele di Milano. Aveva 80 anni. L’annuncio è stato dato dalla moglie, Anita Gambarutti, e dai figli Ambra, Gioia e Paride. Partecipa al lutto l’intera compagnia del Circo Orfei. Nando Orfei per il suo ruolo è stato in passato anche una stella del cinema, si ricordano le sue apparizioni nei film di Fellini Amarcord e I Clowns.
Al capezzale di Nando Orfei ci sono il fratello Rinaldo e la sorella Liana. Nando era il maggiore, legatissimo alla cugina Moira. I funerali si terranno giovedì in una località che non è stata ancora decisa, e cioè Milano oppure in Emilia, essendo nato a Portomaggiore (Ferrara). Il mondo del circo è in lutto e il suo circo in particolare, che in questi giorni si trova a Modena, ha interrotto l’attività: poi, come ha spiegato un portavoce, riprenderà regolarmente venerdì, “come era il suo volere”. Fino a quando ha potuto, Nandino, come veniva chiamato da tutti, è andato in giro con la compagnia. Dopo un inizio, da giovanissimo, come giocoliere abilissimo, era passato nella gabbia dei leoni e delle tigri, come domatore. Da tempo aveva smesso, ma, fino a quando la malattia glielo ha permesso, entrava in scena nel finale dello spettacolo a ogni serata per salutare il pubblico, indossando l’immancabile giacca bordeaux. Con le produzioni Circo Rama e Circo delle mille e una notte era diventato famosissimo, così come tutta la famiglia Orfei. Appassionato del circo e della sua vita, Nando Orfei è definito da chi ha lavorato con lui una “persona dolcissima, una persona favolosa”. “Il circo è e sarà sempre il più grande spettacolo del mondo” era la sua frase e, tra le ultime volontà espresse c’è quella cult del mondo dello spettacolo: qualsiasi cosa accada, “the show must go on”.