Economia: “Noi ci crediamo” e la telefonia da passione diventa un affare

Economia: “Noi ci crediamo” e la telefonia da passione diventa un affare

telefonino tablet

Tutto è nato con una frase che rimbalzava nella mente di un giovane imprenditore di Osoppo: “Noi ci crediamo”. Un concetto che è diventato un tormentone, uno slogan e col passare del tempo una realtà. E’ nata così, il 18 ottobre 2014 una nuova impresa a Gemona del Friuli, Smart Ok, creata e costituita dal 27enne Marjol Cekrezi. «Ho sempre avuto una vera passione per la tecnologia, l’informatica e la telefonia – spiega il giovane imprenditore -.
Prima  di tutto ho  aperto un blog (www.androidlive.it), dove si parla di prodotti, news, si effettuano test sui telefoni e sui sistemi correlati. Col passare del tempo ho capito che mi piaceva sempre di più questo mondo e ho deciso di fare il passo finale per aprire un negozio. Perché a Gemona? Credo fortemente nella potenzialità dei piccoli centri, dove puoi ancora parlare con la gente, capire le esigenze e dare le risposte migliori e giuste».
Smart Ok si trova in una posizione strategica, a due passi dalla stazione dei pullman, e quindi ad elevato passaggio di gente di ogni età. «Abbiamo la possibilità di dare risposta ai più giovani, offrendo prodotti che troverebbero solamente on line, senza i rischi legati agli acquisti in rete. Ai più anziani, invece, forniamo l’assistenza che nei grossi centri non potrebbero ricevere. Spesso ci troviamo a fare dei veri e propri corsi personalizzati per l’utilizzo degli smartphone, e lo facciamo con il sorriso e la disponibilità che riteniamo necessaria».
«Quando giravo per le strade soprattutto quest’estate, vedevo solamente cartelli con le scritte “vendesi”, “chiuso”, “affittasi” – spiega Marjol -. Lo trovavo così avvilente che ho finito per credere nel mio progetto. Così, ho esposto fuori dal negozio che avevo affittato un grande cartello “Noi ci crediamo, per questo investiamo”.Grazie agli amici che mi hanno aiutato, oggi siamo qui, e ci crediamo ancora di più. Credo che sia un dovere di noi giovani provarci con tutte le nostre forze». Nell’attività di Gemona lavora con lui anche una giovane del posto, ma Cekrezi non esclude che se gli affari continueranno ad andare bene i posti di lavoro possano aumentare. «Per il momento sono soddisfatto di come stanno andando le cose – racconta -, spero che col passare dei mesi e con la fidelizzazione dei clienti possa aumentare il volume di affari e di conseguenza anche la possibilità di impiegare ancora giovani del gemonese. Questo vorrei fare, dare lavoro ai ragazzi di questi posti. Il mio sogno sarebbe di aprire ancora altri negozi in altri paesi come Gemona con la stessa tipologia. Credo che si debba ridare speranza anche nei centri dove tutti sembrano scappare: un ritorno alle piccole botteghe per la gente che non ha voglia o possibilità di andare nei grossi centri può essere una scelta coraggiosa, ma giusta. Io ci sto credendo, e spero di aver intrapreso la strada giusta».