Per un valore complessivo delle controversie di oltre 47 milioni 300 mila
euro, si è confermato in deciso aumento nel 2011 il ricorso, nella
provincia di Udine, alla mediazione finalizzata alla conciliazione (la
cosiddetta “mediaconciliazione”), lo strumento di risoluzione stragiudiziale delle controversie civili e commerciali sui diritti disponibili, diventato operativo dal marzo 2010 e obbligatorio in determinate materie dal 20 marzo 2011. Il bilancio annuale dello Sportello di conciliazione della Camera di Commercio di Udine, iscritto nel registro degli organismi di mediazione tenuto dal Ministero della Giustizia, permette di delineare il fenomeno. Nel 2010, quando erano volontarie, si sono registrate 29 mediaconciliazioni, mentre dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2011 sono state addirittura 381, con un’impennata dopo il 20 marzo. Delle mediaconciliazioni, 38 si sono concluse
con un accordo fra le parti, 116 sono tuttora in corso, 45 si sono concluse con un mancato accordo tra le parti. Ma in ben 107 casi c’è stata la mancata comparizione delle parti: un 28% pienamente in linea con il 30% registrato a livello nazionale, dovuto prevalentemente al fatto che l’atteggiamento verso la mediaconciliazione non è ancora costruttivo. In molti casi si ritiene erroneamente sia solo un passaggio in più prima di tentare la causa vera e propria, dettato dalla necessità di rispettare la condizione obbligatoria di procedibilità , più che dalla convinzione dell’utilità dello strumento. Ed è proprio su questo che la sensibilizzazione delle Cciaa si fa più convinta. Dallo Sportello udinese spiegano infatti «che, nei casi in cui le parti aderiscono con atteggiamento propositivo, l’accordo si raggiunge e la mediaconciliazione si dimostra strumento efficace, snello, meno oneroso e per questi motivi utile e valido, in particolare per il mondo dell’impresa, che richiede tempi rapidi e certi per risolvere le controversie».
Tra le materie più “gettonate” per la mediaconciliazione, nel 2011 lo Sportello di Udine ha registrato controversie su contratti assicurativi, bancari, finanziari, ma anche diritti reali, moltissime locazioni e successioni ereditarie. «Non va dimenticata “ sottolineano ancora dall’ufficio “l’efficacia della mediaconciliazione nelle storiche materie in cui è volontaria, come appalti, contratti d’opera, controversie in materia di consumo, dove è alto il grado di soddisfazione delle parti, che arrivano più convinte di trovare una soluzione». In aumento anche i casi di mediazione delegata, ossia ordinata dal giudice nelle materie obbligatorie, quando nessuna delle parti l’abbia esperita prima di
introdurre la causa.
Oltre alla mediaconciliazione, prosegue anche il binario parallelo della
conciliazione ordinaria: nel 2011 sono state 46, per un valore delle controversie di circa 367 mila euro. Una diminuzione rispetto al 2010 (erano 88), ma in parte dovuta a un “assorbimento” nella mediaconciliazione.
La tendenza per il 2012 è di un progressivo e ulteriore aumento del ricorso alla mediaconciliazione, anche perchè da marzo diventerà obbligatoria in nuove materie.
ANNO 2011
MEDIAZIONI: 381
Valore delle controversie 47.332.415,04 euro
CONCILIAZIONI ORDINARIE: 46
Valore delle controversie 367.087,15 euro