Ora possiamo dirlo. Pozzo ha fatto bene, richiamare Marino è stata la cosa migliore. Ora lo sa anche Delio Rossi che rimane quarto in classifica, ma con tali collassi in trasferta vede tremare i sogni Champions. Ammirando questa Udinese verrebbe voglia di capovolgere la classifica, la domanda ora risuona: come mai un gruppo di grande talento esulta solo per una posizione di classifica che esclude timori retrocessione?
DIFESA. Azzardando risposte si potrebbe dire che ai bianconeri sono venute a mancare pedine importanti, vedi le lune di D’Agostino, ha patito cali di preparazione evidenti, ha fatto i conti con una difesa mai del tutto registrata, le odissee di ruoli che possono raccontare Isla e Zapata, gli infortuni che hanno stoppato esplosioni di forma. È capitato questo a Floro Flores, per esempio, sul quale ci torniamo. Ma arrovellarsi sul passato non aiuta, meglio godere di un presente positivo, di una Udinese pronta a sbocciare in vista della primavera, che dovrà solo ricordare alla difesa come si gioca in maniera efficace. Poco attenta e pasticciona nei movimenti, c’è molto da lavorare e lì Pozzo dovrà intervenire in futuro.
PRIMAVERA dicevamo. Sembra che l’Udinese targata Marino si esalti in questi periodi e soprattutto con le grandi. Ama i momenti esaltanti, come può essere la stagione alle porte, come può essere un sabato sera all’Olimpico di Roma, come potrà essere, si spera, la Coppa Italia. I fraseggi dettati da Di Natale, la compattezza di Inler e Sammarco, la frenesia di Pepe, i muscoli di Asamoah. Un concentrato di talento guardando bene, che può far sperare davvero ad una nuova stagione bianconera, dimenticando gli incubi retrocessione, figli di un’epoca passata. E poi Floro Flores, attaccante moderno, che detta il passaggio, si sacrifica, si muove, e fa gol, spesso decisivo. Ieri il Friuli si è divertito, lo spettacolo è di nuovo di casa. Scacciata la paura l’Udinese può stupire ancora, anche sabato. Esatto?
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