Estate Noir, il nuovo libro del friulano Pierluigi Porazzi

Estate Noir, il nuovo libro del friulano Pierluigi Porazzi



Udine si colora di Noir. Lo scrittore friulano Pierluigi Porazzi ha presentato nella cornice della
Libreria Moderna a Udine il suo ultimo libro “Ritratti di morte” edito da La Corte editore.
Udine è il teatro di una nuova indagine per Alex e Alba per scoprire chi è killer di una ragazza, una
giovane pittrice che frequentava l’accademia d’arte.
Noir con trame ricche di colpi di scena, giochi di specchi, figure intriganti e seducenti che portano il
lettore in un coinvolgente indagine per scoprire il colpevole o i colpevoli.
Sullo sfondo luci e ombre di una Udine che cela i suoi misteri attraverso l’arte figurativa
anamorfica, dove ogni quadro va visto da più prospettive per scoprire cosa cela la pennellata del
pittore, così di districa il caso narrato.
Porazzi tesse la sua trama trascinante in un noir potente, che fino all’ultima riga e piena di
suspence.
I due detective nella loro spasmodica ricerca scoprono che il caso si collega ad un vecchio
omicidio irrisolto, e il caso si infittisce di mistero.
Lo scrittore friulano reduce dal Salone del libro di Torino dove il libro è stato presentato in
anteprima, alla presentazione svoltasi alla Libreria Moderna di Udine ha anche annunciato che Il
lato nascosto e Mente oscura, un thriller, sarà tradotto in Francia dove uscirà all’inizio del 2024

Pierluigi Porazzi, scrittore potente di trame noir, acuto osservatore del costume italiano, tessitore abile di una narrazione che va sempre oltre il genere giallo.

Nei suoi romanzi prevale sempre la letteratura e lui è sempre capace con un ritmo incalzante di offrire al lettore suggestioni intriganti, prospettive e modi nuovi di approcciarsi agli intrecci.

Lo scrittore friulano torna in libreria con Ritratti di morte un nuovo romanzo duro, un’altra indagine italiana in cui ritroviamo Alex Nero, il protagonista della trilogia pubblicata da Marsilio.

In una Udine corrotta e in balia del malaffare, torna a galla il caso freddo di una ragazza assassinata, una giovane pittrice che frequentava l’accademia.

Alex ed Alba si ritrovano tra le mani il caso che si incastra con gli omicidi serali di un killer che si fa chiamare l’Artista.

Apparentemente i due casi sembrano non avere in comune nulla.

I due investigatori si trovano a indagare nel mondo dell’arte legato al sistema marcio di critici compiacenti, trafficanti di tele e galleristi truffaldini che fanno affari con la criminalità organizzata.

Porazzi come sempre e senza mai essere prevedibile tesse la trama del suo romanzo con colpi di scena rocamboleschi e vicende che terranno il lettore inchiodato fino alla fine con il fiato sospeso.

Con un occhio attento alla contemporaneità (davvero illuminante la descrizione del mondo corrotto dell’arte che in alcuni versi è uguale a quello della letteratura) Porazzi ci invita a guardare le cose da una prospettiva diversa, da un’altra angolazione in modo da percepire con lucidità la verità che si nasconde tra le righe.

Il punto di vista anamorfico dei due investigatori diventa anche il nostro che nella lettura intrigante ci lasciamo coinvolgere. Alla fine faremo nostra quell’illusione ottica e insieme a loro capiremo che era necessaria un’altra angolazione per arrivare alla verità.

Ritratti di morte non è un semplice romanzo giallo, ma un noir potente e il suo autore attraverso un’indagine per omicidio mette sotto accusa il mondo dell’arte (che non è diverso da quello editoriale) diventato mercato, in cui sono scomparsi i mecenati e gli artisti si vendono, si prostituiscono in maniera servile ai critici per ricevere da loro la marchetta, che è il viscido lasciapassare per il successo.

Pierluigi Porazzi anche con questo romanzo si conferma uno scrittore solido capace di andare oltre il genere che frequenta, un romanziere a tutto tondo che già dall’incipit coinvolge il lettore nella trama e soprattutto con lui vuole stringere un patto di intesa e complicità.

Porazzi è convinto, come il suo Alex Nero, che per trovare la verità bisogna saperla guardare dalla giusta prospettiva, senza mai ingannare il lettore.