Accusato di aver estorto 400 euro a un amico quindicenne, un giovane udinese di 17 anni è stato collocato ieri pomeriggio in una comunità in Veneto dagli agenti della Squadra Mobile di Udine, diretti dal commissario capo Massimiliano Ortolan, in esecuzione di una misura cautelare disposta dal gip del Tribunale per i Minorenni di Trieste. Il “baby bullo” è accusato di aver dato vita, insieme a un altro amico appena maggiorenne, a una spedizione punitiva nei confronti del quindicenne, additato come l’autore di una “soffiata” alla polizia per l’arresto di un amico comune, anch’egli minorenne, trovato in possesso di circa un etto di marijuana. Il 18 gennaio i due lo avrebbero picchiato e minacciato, chiedendogli 400 euro per evitargli altre botte. Poi si sarebbero introdotti in casa sua, uscendone con il cellulare. Avrebbero ribadito la richiesta estorsiva anche alla madre del minorenne. Pochi minuti dopo il faccia a faccia, la terrazza di casa della donna era stata avvolta dalle fiamme, appiccate con un incendio doloso, di cui sono sospettati sempre i due ragazzi. Pochi giorni dopo la donna e il figlio avrebbero pagato la cifra richiesta.
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