Le immagini di Lunedì 26 Aprile scattate al Far East Film Festival
LA FOTOCRONACA
a cura di Carla Fabris, Davide Cassanello
Memorie di un Black Dragon. Sabato 24
di Filippo Zoratti
(leggi altre recensioni qui)
THE LAST WOLF
(Upi, Indonesia 2009)
Homo Homini Lupus. L’uomo è lupo per gli altri uomini, e nella lotta per la sopravvivenza ne resterà solo uno in piedi… the last wolf (standing).
Come ha già dimostrato l’anno scorso col melodramma Radit & Jani, la regista Upi ama le storie di strada, fatte di ingiustizie sociali & cadute negli inferi senza ritorno. Dall’amore impossibile tra due scarti della società ai conflitti tra gang per le vie di Giacarta il passo è brevissimo. Upi gioca a carte scoperte: messinscena da videoclip/spot pubblicitario, topos narrativo del gangster sfruttato e spremuto fino all’ultima goccia e una tendenza all’esagerazione del dramma che non conosce vergogna. Che si ami o si odi, è innegabilmente un cinema emulativo e derivativo (e qua i riferimenti si sprecano), che nella sua ostentazione di sovraccarico dolore puzza di pornografia. Grossolano e al contempo furbo, falso e insieme commovente, The Last Wolf riesce comunque a conquistare buone fette di platea. Un non trascurabile punto a favore per un prodotto dichiaratamente commerciale.
Voto: 5/6
LITTLE BIG SOLDIER
(Ding Sheng, Hong Kong/Cina 2010)
Leggi Ding Sheng ma vedi Jackie Chan, in ogni sua possibile declinazione: attore, produttore e coreografo. In libera uscita dal suo dorato esilio americano, il funambolo delle arti marziali ripropone anche in patria il cliché che l’ha reso famoso nel cinema occidentale: il mattacchione imbranato e buffo, capace di evoluzioni improbabili che sembrano frutto del caso. Facilissimo quindi entrare in sintonia col suo Big Soldier e simpatizzare con la sua faccia da schiaffi fin dalla prima scena, quando durante una battaglia (siamo nel Periodo dei Regni Combattenti) si finge morto per salvare la pelle. Da lì in poi il Piccolo Grande Soldato ci mostrerà tutta la sua umanità e il suo rispetto nei confronti del prigioniero Wei, principe nemico da barattare in cambio della libertà e di alcune terre. Ma l’evoluzione della storia ci porterà a ben altro finale, che ci farà amare ancora di più il personaggio di Chan e la sua epica lotta solitaria per la sopravivenza, affrontata sempre col sorriso sulle labbra.
Jackie Chan perde il pelo (gli anni non sono più 30, e nemmeno 40) ma non il vizio, e a giudicare dall’applauso scrosciante sui titoli di coda (i suoi usuali titoli di coda, con gli errori di ripresa al solito molto comici) Little Big Soldier è un outsider da non sottovalutare.
Voto: 7
TRAILER DEI FILM
08.55 Haeundae, YOUN Je-gyun, South Korea 2009, disaster movie, Italian Premiere
11.05 Wig, TSUKAMOTO Renpei, Japan 2010, comedy, International Festival Premiere
14.10 The Last Wolf, Upi, Indonesia 2009, gangster drama/action, International Festival Premiere
16.40 STORY OF A DISCHARGED PRISONER, Hong Kong 1967, action noir
20.00 Little Big Soldier, DING Sheng, Hong Kong/China 2010, period comedy/drama, Italian Premiere
21.45 Zero Focus, INUDO Isshin, Japan 2009, mystery thriller, Italian Premiere
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