Dopo aver premiato, lo scorso anno, il gigante sudcoreano Kim Dong-ho, il Far East Film Festival assegnerà il Gelso d’Oro 2014 a un altro grande uomo di cinema: il produttore e distributore americano Michael Werner, presidente della Fortissimo Films. Il primo e coraggioso avamposto occidentale della cultura cinematografica d’Oriente.
Assieme al fondatore, l’olandese Wouter Barendrecht scomparso nel 2009, Werner ha permesso la circuitazione di opere che, difficilmente, avrebbero oltrepassato il perimetro dei Festival. A cominciare dal meraviglioso Hong Kong Express, firmato da Wong Kar Wai nel 1994, che per molti spettatori ha rappresentato un vero e proprio colpo di fulmine. Una porta, finalmente aperta, sull’ex colonia britannica e sull’Asia intera.
È anche grazie a quella porta che il Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, solo qualche anno più tardi, ha esplorato il pianeta hongkonghese con una monografia – l’Hong Kong Film del 1998 – destinata a trasformarsi nell’attuale Far East Film Festival. E la gratitudine cinefila verso Michael Werner, Wouter Barendrecht e la Fortissimo, appunto, prenderà la forma simbolica del Gelso d’Oro. Un premio che non si limita ad onorare le carriere degli attori o dei registi, com’è successo con Johhnie To, ma che prende in esame tutti i ruoli della macchina e dell’industria cinematografica.
Ed ecco, dunque, la Fortissimo Films. Ecco, disordinatamente, alcuni capolavori del suo catalogo: Air Doll di Hirokazu Kore-eda (Giappone, 2009), All About Lili Chou-Chou di Shunji Iwai (Giappone 2001), Bangkok Dangerous di Danny & Oxide Pang (Thailandia 2000), Dream Home di Pang Ho-cheung (Hong Kong 2010), Made in Hong Kong di Fruit Chan (Hong Kong 1996), Le lacrime della tigre nera (Tears Of The Black Tiger di Wisit Sasanatieng, Thailandia 2000), Tokyo Sonata di Kiyoshi Kurosawa (Giappone 2008).
La cerimonia di consegna del Gelso d’Oro, ricordiamo, si svolgerà mercoledì 26 aprile sul palco del Teatro Nuovo prima della proiezione di The Midnight After, l’ultimo gioiello di Fruit Chan