Che cosa unisce Matteo Oleotto, regista di Zoran, il mio nipote scemo, e l’imminente FEFF 16, oltre al comune amore per il cinema? La risposta non è certo complicata: il nuovo festival trailer, infatti, porterà la sua firma! Sessanta secondi per giocare con l’essenza pop della grande manifestazione udinese, prendendo allegramente a schiaffi gli stereotipi che (ancora) gravano sull’arte cinematografica d’Oriente…
Interpretata da Riccardo Maranzana, l’irresistibile Ernesto di Zoran, la sigla porta avanti quella spassosa linea comica già percorsa da quasi tutti i suoi predecessori (escludendo le stilose narrazioni di Lorenzo Bianchini e Joko Anwar o il dolce fuori pista poetico di Špela ?adež). Una piccola tradizione, molto amata dal pubblico fareastiano, che vede dunque Oleotto in ottima compagnia: basti pensare al signor Pang Ho-cheung, il mitico geniaccio hongkonghese di You Shoot, I Shoot e Vulgaria, autore del festival trailer più gioiosamente anarchico e trasgressivo!
«In questi anni – racconta Oleotto, reduce dalla presentazione moscovita di Zoran – mi sono sempre divertito a vedere il modo in cui, vari registi di varia provenienza, maneggiavano l’elemento “sorriso” per la sigla del Far East Film. E così, appena mi sono trovato dall’altra parte della barricata, non ho avuto dubbi sullo stile da scegliere: ho buttato giù abbastanza rapidamente una serie di minuscole sceneggiature, “interpretandole” poi per i boss del festival durante un’esilarante cena notturna».
Attesissimo, a Udine, dal 25 aprile al 3 maggio, il FEFF 16 offrirà oltre 60 titoli della migliore produzione popolare asiatica: dai blockbuster polverizza-botteghino ai futuri cult movie, passando (come sempre) per gli outsider degni di scommessa. 10 differenti realtà (Hong Kong, Cina, Giappone, Corea del Sud, Thailandia, Malesia, Indonesia, Filippine, Singapore, Taiwan) per uno sguardo ampio e curioso: quello degli organizzatori, che sorveglia il perimetro qualitativo senza discriminazioni artistiche, e quello degli spettatori, che desidera scivolare, spaziare e perdersi… lontano dall’Occidente.
Goriziano, classe 1977, Matteo Oleotto si è diplomato come attore alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine (2001) e poi, come regista, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. I suoi corti A doppio filo, Casinò Paradajz, Can Can, Stanza 21, Passeranno anche stanotte e La luna ci guarda hanno viaggiato per il mondo, riscuotendo premi e menzioni speciali. Coprotagonista in Lezioni di cioccolato, e regista per La7, MTV, RAI3, History Channel e Foxlife, si è lasciato dietro le spalle numerose occupazioni precarie: telefonista in un call-center, bagnino, operaio in una ditta di microcomponenti, assistente notturno di un ospedale psichiatrico, cameriere, aiuto cuoco, giardiniere, arbitro di basket, portiere d’albergo, istruttore di nuoto.