Udine – Nell’anno europeo dedicato al dialogo interculturale tra Unione europea e Cina (EU 2012, Year Of The Intercultural Dialogue), il Far East Film Festival di Udine (prossimo al taglio del nastro della 14° edizione, in programma dal 20 al 28 aprile) è stato invitato, unico italiano, in rappresentanza del nostro paese al primo evento sul tema della cooperazione che si è svolto a Bruxelles il 2 febbraio scorso.
Sabrina Baracetti ha partecipato alla conferenza “Prospettive per un rafforzamento della cooperazione Europa-Cina” (Prospects for a strengthened EU-Cina cooperation), nell’unico tavolo di lavoro dedicato al settore delle industrie creative e dello spettacolo in qualità di presidente del Far East Film Festival (nell’ambito del quale da tre anni prende vita il workshop di coproduzione Europa-Asia, Ties That Bind) e del Centro Espressioni Cinematografiche (organizzatore del Festival) nonché di manager della casa di distribuzione friulana Tucker Film. Al suo fianco Gary Mak, coordinatore storico a Hong Kong del Far East Film Festival, nonché direttore dell’Hong Kong Asian Film Festival, ma anche e soprattutto direttore della Broadway Cinematheque di Hong Kong e Beijing, unico esempio di multisala d’essai in Cina.
Sabrina Baracetti e Gary Mak hanno illustrato condizioni e problematiche della distribuzione di titoli stranieri nel proprio paese. Se, come ha spiegato Gary Mak, la Cina pone limiti all’ingresso di film europei con un sistema a quote per ogni paese (ogni anno possono raggiungere gli schermi cinesi solo due pellicole francesi, ad esempio, mentre Hollywood, esportatrice di punta in Asia, batte ogni quota con venti all’anno), in Europa e in Italia non esistono vincoli governativi che limitino la distribuzione di opere cinesi.
Tuttavia la loro distribuzione risulta svantaggiata a causa della difficoltà ad incontrare il gusto del pubblico italiano. La distanza culturale tra Europa e Cina rappresenta quindi un ostacolo che compromette la cooperazione.
La lingua parlata, come ha sottolineato l’esperta Raya Stanachkova, e la percezione che gli altri hanno di noi, come ha riferito il professor Richard Pascoe dell’Università di Nottingham, non agevolano la relazione tra Europa e Cina. Ma costituiscono nodi fondamentali su cui riflettere per migliorare e potenziare la cooperazione.
Il Far East Film Festival, da parte sua, concentrata da anni sull’estremo oriente e sulla Cina (paese al top della produzione cinematografica con cifre da record che non hanno pari in tutto il mondo), sembra aver raccolto la sfida della cooperazione. Baracetti ha ribadito come il cinema, mezzo di comunicazione e conoscenza tra i più efficaci, possa contribuire ad accorciare la distanza geografica e culturale tra paesi che parlano e “sentono” in modo diverso. Come? Offrendo al pubblico italiano “storie che puntino dritto al cuore, che suscitino emozioni universali e che siano vicine alla nostra sensibilità cinefila”. È questo il monito che guida la Tucker Film, la casa di distribuzione friulana nata in seno al C.E.C. e a Cinemazero che con pellicole ricche di umanità come Departures, Poetry o A Simple Life (di prossima uscita, l’8 marzo, in Italia) ha entusiasmato la platea italiana.
20 /28 aprile 2012 – Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” & Visionario