Fare il pieno fuori regione costa di più. Non si tratta solo di uno slogan anti-concorrenza degli operatori del Friuli Venezia Giulia per contenere gli effetti della crisi e la “fuga” oltre confine degli utenti, ma una certezza che deriva dal confronto dei numeri. L’iniziativa è promossa da Unioncamere Fvg e Confcommercio-Figisc, l’associazione dei distributori di carburante. Un pieghevole ricorda le normative e le agevolazioni previste a favore dei cittadini residenti, precisando nel dettaglio come è composto il prezzo finale del carburante, e pone l’attenzione sui costi chilometrici di varie tipologie di veicoli, al fine di far valutare al consumatore i costi connessi al rifornimento extraregione. Si scopre così che se all’erario finiscono poco meno di 60 dei 100 euro spesi per un pieno, il benzinaio ne trattiene solo 2,06 sulla benzina e 2,13 sul gasolio. E ancora, che la differenza media tra i prezzi italiani e quelli sloveni, a fronte del contributo pubblico, è ridotta a 0,17 euro sulla benzina e 0,23 sul gasolio, di fatto abbattuta dai costi chilometrici per recarsi fuori regione. Il bilancio benefici/costi di un approvvigionamento in terra straniera è praticamente sempre negativo per i residenti in area 1 e per quelli di area 2 si azzera oltre i 15 chilometri dal confine, non superando in ogni caso il valore medio di due euro a pieno. “Come Unioncamere – ha detto il presidente Giovanni Da Pozzo – abbiamo voluto sostenere questa campagna, che si innesta peraltro nelle nostre competenze e nella nostra esperienza, visto che sono proprio le Camere di Commercio a gestire i carburanti per conto della Regione. L’idea permette di fare chiarezza, numeri alla mano, sui costi effettivi per i cittadini, aiutandoli a scegliere consapevolmente – ha concluso – e a capire meglio come risparmiare tempo e denaro”.
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