Fa discutere il parere del Cts sulla graduale riapertura di discoteche e sale da ballo in zona bianca e con Green pass, garantendo una presenza, compreso il personale dipendente, pari al 35% della capienza massima al chiuso e al 50% all’aperto. Una graduale riapertura delle discoteche in zona bianca è possibile. È il parere del Comitato tecnico scientifico che nella seduta di martedì ha analizzato la richiesta sulle attività che hanno luogo in sale da ballo, discoteche e locali similari. Il Cts sottolinea “come tali attività si configurano tra quelle che presentano i rischi più elevati per la diffusione del virus”.
Il 90% delle discoteche e dei locali da ballo sono stati chiusi, ininterrottamente, dal 23 febbraio 2020 tranne per una piccola parentesi estiva dello scorso anno, quando è stata data la possibilità ai governatori di riaprirle per poi richiuderle con un’ordinanza il 17 agosto.
“Penso sia utile fare un ragionamento approfondito per ipotizzare un ampliamento: lo dico perché le discoteche con la capienza del 35% non aprono, perché è antieconomico”. Così il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, rispondendo a una domanda sul parere del Cts per la riapertura delle discoteche.
“Forse è meglio far andare le persone dentro una discoteca con il Green pass – ha osservato Fedriga a margine di un incontro a Trieste – rispetto a farle andare in locali che fanno la medesima attività e non ci sono controlli né Green pass. Lo dico anche per la sicurezza sanitaria”.