Trieste, 11 dic – A seguito degli eventi verificatesi nello
stabilimento siderurgico di Servola nel pomeriggio di sabato 10
dicembre e chiaramente avvertiti dalla popolazione di Servola,
l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) rende
noto d’aver tempestivamente avviato delle verifiche. Arpa ha
accertato che l’evento anomalo è stato causato da una serie
ravvicinata di aperture del bleeder dell’altoforno che ha causato
la fuoriuscita di un intenso fumo nero.
La irezione dello stabilimento ha prontamente fornito i dettagli
del fenomeno, iniziato alle ore 15:35 e terminato alle ore 15:36.
In quest’arco temporale, i bleeder, dispositivi di sicurezza che
consentono lo sfiato dell’altoforno quando si verificano delle
sovrapressioni, si sono aperti e richiusi per quattro volte a
breve distanza. I tempi effettivi di apertura sono stati,
rispettivamente, pari a 6, 1, 1 e 3 secondi. Si è trattato dunque
di un problema contenuto, verosimilmente connesso ad una
eccessiva presenza di frazioni fini nella parte alta
dell’altoforno.
Siderurgica Triestina, come rende noto l’Arpa, è intervenuta
tempestivamente per risolvere il problema. L’Azienda, sempre
secondo Arpa, ha immediatamente ridotto la marcia dell’impianto e
ha avviato alcune verifiche per ricercare le cause dell’evento.
Le conseguenti azioni di miglioramento saranno approfondite nei
prossimi giorni congiuntamente ad Arpa.
L’evento anomalo di sabato è un inconveniente legato alla
modalità di gestione degli impianti, peraltro oggetto di un
processo di continuo miglioramento da parte della direzione di
Siderurgica Triestina. L’inconveniente è indipendente
dall’adeguatezza, ormai verificata, dei presidi di abbattimento
installati nello stabilimento.
A tale proposito l’Agenzia per l’ambiente sottolinea che
l’azzeramento del numero di aperture dei bleeder per un altoforno
è un obiettivo prestazionale sostanzialmente impossibile da
raggiungere; l’obiettivo da raggiungere è invece il contenimento
di tale misura di sicurezza su livelli minimi.
ARC/ARPA/fc
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