Il Festival dell’Acqua di Staranzano – che dal 16 al 19 maggio vedrà la sua seconda edizione – è già al lavoro nelle scuole del territorio.
A inaugurare una densa stagione di laboratori e ricerche che il Festival organizza insieme ai ragazzi e ai docenti del BEM – Brignoli Einaudi Marconi, scuola secondaria di secondo grado di Staranzano – è Adrian Fartade, divulgatore scientifico e youtuber molto seguito dalle giovani generazioni (il suo canale conta oltre 400mila iscritti).
Laureato in Storia e Filosofia con un percorso in scienza e astronomia, dai primi anni 2000 Fartade si occupa di divulgazione scientifica, in particolare astronomica. Ospite di prestigiosi contesti culturali, la sua missione è fare appassionare alla conoscenza ogni tipo di pubblico, con particolare attenzione a ragazze e ragazzi.
Ha pubblicato “A piedi nudi su Marte, viaggio nel Sistema Solare interno”, “Su Nettuno piovono diamanti” e “Come acchiappare un asteroide” (Rizzoli). Suo anche il celebre “Apollo Credici”, frutto della collaborazione con Luca Perri (altro divulgatore e astronomo) e il disegnatore Leo Ortolani, edito da DeAgostini.
“Quando Marte era blu” è il titolo dell’intervento di Fartade a Staranzano, che ripercorre studi e ricerche che hanno testimoniato la presenza d’acqua sul pianeta rosso.
Il Festival comincia dai giovani, dunque, che proprio dall’eclettico divulgatore trarranno entusiasmo ed energie per affrontare il calendario molto denso di esperimenti, lavori e ricerche in programma tra le classi del BEM. A coordinare i percorsi – grazie anche alla disponibilità dei docenti – è Francesco Scarel, comunicatore scientifico specializzato in Artscience e docente di Comunicazione della scienza al Master della SISSA.
Scarel introdurrà ai ragazzi una serie di artisti e scienziati (musicisti, ricercatori, performer, docenti) che affiancheranno gli allievi nelle loro ricerche sul Biotopo Schiavetti, una zona umida situata tra Staranzano e Monfalcone, nei pressi del Canale del Brancolo, dove vive una fauna (d’acqua e di terra) totalmente speciale.
Sono previste delle uscite sul territorio per analizzare le caratteristiche delle acque che bagnano quella zona (a metà tra fiume e mare), per verificare la presenza delle microplastiche e la quantità di micro e macro invertebrati e più in generale comprendere l’ecosistema. I ragazzi potranno usare strumenti inediti per le misurazioni, come telecamere termiche e speciali microfoni che “pescano” i suoni sott’acqua. Al fianco dei percorsi di ricerca anche l’X Center di Nova Gorica, che mette a disposizione l’XMobil un equipaggiamento modulare facilmente trasportabile e alimentato a sola energia solare: questo strumento è stato concepito dall’X Center per supportare la ricerca in progetti di arte-scienza-tecnologia che superino l’accesso limitato in luoghi remoti, rurali e naturali privi di fornitura di elettricità.
I risultati delle ricerche dei ragazzi confluiranno in una mostra multimediale, allestita in occasione del Festival, che restituirà in modo originale e innovativo il lavoro svolto dagli studenti.
Ad affiancare la resa di queste performance anche l’associazione slovena Pina.si che si occuperà della spazializzazione del suono, installando una serie di speaker attraverso un dispositivo multidimensionale che restituirà i suoni raccolti.