Da tavolo concertazione anche proroga a integrazioni salariali
Trieste, 18 ott – Istruzione e formazione superiore, situazioni
di grave difficoltà occupazionale e proroga degli ammortizzatori
sociali nell’area di crisi industriale complessa di Trieste. Sono
questi i temi affrontati oggi a Trieste dal tavolo di
concertazione tra Regione e Parti sociali, presieduto
dall’assessore Loredana Panariti.
Un incontro nel quale la Regione presentato il Piano territoriale
triennale 2017-19, documento di programmazione che riguarda le
diverse fattispecie della formazione superiore, ovvero l’offerta
formativa dei quattro istituti tecnico superiori (ITS), degli
altrettanti istituti di istruzione e formazione tecnico superiori
(IFTS, post diploma), nonché le misure per facilitare lo sviluppo
dei poli tecnico-professionali, reti tra scuole e aziende che si
occupano di economia della montagna (a Tolmezzo) e del mare (a
Gradisca d’Isonzo), cui si aggiunge il Cefap di Codroipo,
specializzato nell’agroalimentare.
Come ha spiegato Panariti, “obiettivo del Piano è promuovere e
sviluppare, a partire dalle esperienze già maturate, un’offerta
articolata di formazione superiore in grado di sostenere la
competitività del sistema produttivo e di contribuire alla
diffusione delle competenze”.
Il tutto per continuare a favorire l’allineamento dell’offerta
formativa con i fabbisogni delle filiere produttive, a
consolidare la copertura di tutte le aree professionali nella
logica della strategia di specializzazione intelligente in un
settore che finora fa registrare dati assai confortanti: il 78,5%
degli allievi che hanno frequentato un percorso ITS risulta
occupato ad un anno dal conseguimento del titolo di studio. Alto
(73,1%) è anche il tasso di successo (occupazione più inserimento
in percorsi di studio) di chi ha frequentato gli IFTS.
“Siamo in grado – ha fatto notare in proposito Panariti – di
rispondere velocemente alle esigenze professionali delle aziende,
costruendo specifici percorsi sulle persone”.
Il tavolo di concertazione ha quindi accertato la permanenza
delle situazioni di grave difficoltà occupazionale dichiarate a
livello regionale, in scadenza al 31 dicembre 2016, che
riguardano diverse aree e comparti produttivi.
Una proroga “necessaria, pur in presenza – ha detto Panariti – di
un certo miglioramento, con più occupati e meno uscite dal
mercato del lavoro, ed una trasformazione. Comparti dunque che,
“se sostenuti, possono riprendersi”.
Come è stato evidenziato oggi, infatti, spesso in un settore in
crisi esistono imprese che vanno bene, e viceversa. Un esempio
l’edilizia: nel suo insieme è in difficoltà ma non così le
costruzioni specializzate, ovvero le imprese che si perfezionano
nelle ristrutturazioni e nel risparmio energetico. Stessa
dinamica nel manufatturiero, dove “chi ha colto innovazione e
sviluppo – ha commentato Panariti – ha agganciato nicchie di
mercato in crescita”.
Da ultimo, con riferimento alla crisi industriale complessa di
Trieste, come previsto dalle norme nazionali in vigore dallo
scorso 8 ottobre, sarà possibile concedere un ulteriore
intervento di integrazione salariale straordinaria della durata
fino a 12 mesi a favore di imprese che non possono ricorrere ad
un altro periodo della tradizionale Cassa integrazione
straordinaria.
Le aziende interessate dovranno sottoscrivere uno specifico
accordo in tal senso presso il ministero del Lavoro, alla
presenza del ministero dello Sviluppo economico e della Regione,
previa presentazione di un piano di recupero occupazionale e che
preveda appositi percorsi di politiche attive del lavoro
concordati con le Regioni e finalizzati alla ricollocazione dei
lavoratori.
ARC/PPD/fc
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